Cronaca locale

"Lotta contro le occupazioni Ripartiamo da via Civitali"

Il presidente dell'Aler di Milano: «In questa zona presi 24 alloggi su 27. Ma nessuno fino a ora è intervenuto»

"Lotta contro le occupazioni Ripartiamo da via Civitali"

Angelo Sala, già presidente di Aler Varese Como, Monza, è stato chiamato un anno fa a capo dell'azienda lombarda di edilizia residenziale, con il compito di sconfiggere abusivismo e morosità. Dalla vicenda della signora Rosa è emerso quanto sia urgente il problema della sicurezza.

«Sulla sicurezza, che è in cima alle priorità degli inquilini prima ancora delle manutenzioni, è opportuno fare chiarezza: Aler ha il compito di gestire e manutenere il patrimonio, ma non ha compiti di polizia o di ordine pubblico. Ma voglio aggiungere una cosa...».

Dica...

«Milano è una realtà quasi unica: c'è una tensione sociale che altrove non si trova, capisco anche la difficoltà del Comune di rispondere in modo adeguato, questo però non vuole dire che si debba dare la colpa ad Aler. Ognuno di deve assumere le proprie responsabilità».

Il protocollo della Prefettura parla di tre sgomberi programmati alla settimana. A Comune e Aler spetta il compito di indicare le criticità, su cui la Prefettura interviene. Le sembra sufficiente?

«Quando sono arrivato ho fatto presente al Prefetto che il problema sono le nuove occupazioni, su cui bisognerebbe lavorare con decisione. In città si verificano 3/4 tentativi di occupazione al giorno: la maggior parte, negli ultimi anni, ad opera di stranieri che conoscono così bene le leggi che hanno sempre delle scusanti e la polizia non riesce a intervenire. Nel 2017 abbiamo sventato 562 occupazioni contro 308 andate a buon fine, cui si sommano 115 sgomberi di occupazioni consolidate, che ammonta a 3.400 totali».

Il presidente del Municipio 7 Marco Bestetti parla di un metodo fallimentare in partenza. Bisogna procedere con gli sgomberi di interi palazzi o di intere scale. Cosa ne pensa?

«Il protocollo va cambiato: tre sgomberi alla settimana sono pochi, ma il problema delle operazioni massicce è che ci deve essere qualcuno che prende in carico gli occupanti allontanati. Noi abbiamo anche messo a disposizione spazi di allocazione temporanea, ma non è compito nostro occuparci degli inquilini, spetta ai servizi sociali».

E del protocollo cosa dice?

«Il protocollo va rivisto. Bisogna colpire prima i delinquenti, oltre agli abusivi che non permettono agli inquilini per bene di stare tranquilli. Capisco anche che il fenomeno è talmente vasto che le forze dell'ordine non ce la fanno, ma io ho la sensazione che ci sia la volontà politica di chiudere un po' gli occhi. E poi non dimentichiamoci delle scelte del passato».

A cosa si riferisce?

«La scelta folle di sgomberare i campi rom e di mettere poi le famiglie nelle case popolari ha portato tensioni, come in via Bolla, e delinquenza. Ma deve essere chiaro che le assegnazioni le fa il Comune. L'integrazione non si fa così, aggiungendo problemi su problemi. Basti dire che da 2.000 occupazioni sotto la giunta Moratti si è passati a 3.500. Lancio una provocazione: visto che il Comune non è intenzionato a gestire questa partita, io fatturo a qualcuno perché è chiaro che devo fare quadrare i bilanci».

Il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Attilio Fontana propone di utilizzare l'esercito per operazioni di pulizia di interi palazzi...

«Sono favorevole al maggior controllo del territorio, ma bisogna capire cosa si intende: Se si mette l'esercito, deve avere effettivi poteri. A Roma Termini, dove ci sono situazioni di delinquenza consolidata, l'esercito fa l'esercito. I militari insomma devono avere chiari compiti e poteri. A questo si aggiungono altri fattori».

Cioè?

«Grazie anche alle nostre segnalazioni e alle 750 telecamere puntate sugli ingressi dei palazzi, la polizia sta facendo delle indagini. Ma è chiaro che se si arrestano cinque egiziani che gestiscono il racket delle occupazioni e dopo quindici giorni sono fuori o vengono messi agli arresti domiciliari negli stessi quartieri dove facevano affari, non funziona. Ma c'è qualcosa che non funziona anche con la Prefettura».

Si spieghi meglio...

«In via Civitali 30 per esempio ci sono 27 appartamenti di cui 24 occupati abusivamente: ho fatto presente la situazione a tutti i tavoli, è passato un anno e non è successo nulla. E io rischio anche di prendermi una causa perché non sono in grado di affidare i lavori di ristrutturazione alle impresa che ha vinto il bando dal momento che gli alloggi non sono liberi. Lancio una sfida: ripartiamo da via Civitali.

In via Salomone abbiamo visto che se si vuole di può».

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