Cronaca locale

Lucciole, sì alle Coop ma anche multe

De Corato (Fdi): «In vista di Expo il governo conceda poteri speciali per arginare il fenomeno»

Lucciole, sì alle Coop ma anche multe

«Un appello al governo affinché dia poteri speciali al Prefetto per emanare ordinanze antiprostituzione». Il problema? «Arginare il fenomeno della prostituzione su strada, quasi sempre legato al racket e alla tratta delle schiave, in vista di Expo» spiega Riccardo de Corato, capogruppo di Fdi in Regione. Sulla strada esercitano tra le 1600 e le 2000 prostitute ogni notte, un pessimo biglietto da visita per i 20 milioni di visitatori attesi da tutto il mondo. È chiaro che in vista dell'esposizione universale anche gli sfruttatori hanno fatto i loro conti e che verranno plausibilmente «sbattute» sulla strada ancora più lucciole. «Il fenomeno ormai è fuori controllo e troppo spesso coinvolge minorenni, se non bambine» chiosa de Corato, che nel 2008 ha depositato un disegno di legge alla Camera per la modifica delle legge Merlin.

«Penso sia necessario arginare il fenomeno per Expo, in attesa che il Parlamento si decida a disciplinare in maniera organica la materia». La legge Merlin andava bene per l'epoca, ma i tempi sono cambiati. Come fare? Da Milano si potrebbe lanciare un appello bipartisan, alla luce della visione comune dimostrata dalla proposta dell'assessore Pierfrancesco Majorino (Pd), che ieri ha rilanciato le cooperative di lucciole. «Potremmo lavorare insieme per chiedere al governo una regolamentazione speciale per Milano» spiega l'ex vicesindaco. In sostanza il prefetto potrebbe riscrivere le ordinanze antidegrado firmate dalla giunta Moratti per tamponare il problema. Le ordinanze contro la prostituzione, che prevedevano multe salate per i clienti in base alla violazione del codice della strada, erano state bocciate dalla Corte costituzionale «solo» perché mancava uno specifico riferimento normativo. «Non credo che “il mestiere più antico del mondo” si possa debellare, ma sicuramente si può disturbare il fenomeno su strada con controlli e pattuglie, e disciplinarlo a livello nazionale».

Il disegno di legge, mai discusso «perché in Italia vige ancora questo tabù» prevede la modifica della legge Merlin, laddove vieta la prostituzione tout court , limitando la restrizione ai luoghi pubblici. «Parlare di quartieri a luci rosse, come ha sottolineato il prefetto di Roma, è ridicolo - attacca de Corato -. Inoltre bisogna dire “dove” e “come”». Stesse parole pronunciate due giorni fa da Majorino che ha aperto alle associazioni di lucciole. All'articolo 1 si legge: «La prostituzione può essere esercitata da maggiorenni consenzienti all'interno di luoghi privati», mentre l'articolo 3 definisce «Non punibile l'esercizio della prostituzione in un luogo privato, sempre che tale prestazione sia svolta in forma libera e autonoma o sotto forma di cooperative».

Le cooperative, regolarmente registrate, permettono di eliminare sfruttamento e tratta delle schiave, autorizzano i controlli da parte della questura e della Asl e permettono alle professioniste del sesso di pagare le tasse.

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