Cronaca locale

«Marika voleva fuggire dalla casa di quel notaio Non era innamorata»

«Marika voleva fuggire dalla casa di quel notaio Non era innamorata»

«Era da più di un mese che tra loro non c’era più alcuna passione, praticamente più nulla. Quell’uomo aveva un forte esaurimento nervoso, aveva problemi con la sua vita. E negli ultimi tempi minacciava continuamente di togliersi la vita davanti a Marika, anche se non le aveva mai detto che anche lei era compresa nel suo piano folle...Mi creda: io ero la sua migliore, la sua unica amica. E quell’uomo non mi ha mai convinta. L’ultima volta l’ho sentita proprio sabato, quando la moglie di lui è andata a fare una scenata nell’appartamento di piazza Lega Lombarda, dicendo al marito di non tornare più a casa. Marika mi ha mandato un sms. “C’è la moglie che suona al campanello e grida, non so cosa fare“ mi ha scritto. È stato allora che abbiamo acceso la webcam e le ho proposto di andarsene da quella casa. Lei era d’accordo. “Sentiamo se i nostri amici, su Facebook, riescono a darti una mano a trovare un monolocale“ le ho detto. “Ci penso“ mi ha risposto lei. È stata l’ultima volta che ho l’ho vista viva...».
Piange disperata Vanja, ma non riesce a nascondere la sua rabbia per la terribile fine dell’amica Marika Sjakste, 28 anni, uccisa domenica sera con un colpo di pistola alla tempia dall’amante Vincenzo Ialenti, un notaio 46enne che si è tolto la vita allo stesso modo poco dopo.
Vanja è moscovita, ha 33 anni, fa la truccatrice professionista freelance, vive a Milano da qualche anno e qui si è diplomata in trucco artistico. Ci tiene a raccontarci chi era veramente la sua amica Marika. «Voglio subito precisare una cosa: quell’uomo non la manteneva, le aveva solo dato l’appartamento. Forse l’aiutava qualche volta e le avrà fatto qualche regalo. Ma Marika lavorava come stylist freelance e si manteneva da sola. Era una persona dolcissima, timida e molto riservata. Scordatevi la mangiatrice di uomini che qualcuno ha cercato di dipingere: non potreste farne un ritratto più fuorviante! Vestiva solo da Zara. Era bella, sì. Ma aveva anche molte altre qualità».
Le due amiche si conobbero per ragioni professionali e di studio e Vanja ricorda quando Marika frequentava l’istituto di moda Marangoni dove si era diplomata l’anno scorso in fashion stylist. «Abbiamo fatto qualche lavoro insieme ed è nata subito una grande amicizia- dice- Qualche volta uscivamo insieme con altre ragazze del Marangoni: Arianna, Marina e Diana. Ma le vere amiche eravamo noi due. Marika non voleva fare la modella, no: ha lavorato solo dietro la macchina fotografica. Sognava di aprire una sua agenzia da stylist, volevamo lavorare insieme. Era così timida che in classe, mi raccontavano le altre, le prime volte arrossiva. Una persona pulita come ne ho incontrate poche».
L’incontro tra Marika e il notaio Ialenti è avvenuto a una cena, tra settembre e ottobre. Tra loro era nato qualcosa, ma non si è mai trattato di un grande amore, per entrambi «Lui le disse che aveva una casa sfitta- ricorda Vanja- e che, se lei voleva andarci ad abitare, per lui non era un problema. A gennaio di quest’anno si era trasferita» Un rapporto strano. Comunque non destinato a durare molto...«Lui non mi ha mai copnvinta, si vedeva che aveva dei problemi suoi personali e che a Marika era legato sì, ma fino a un certo punto. L’unico vero amore di Marika, come potranno confermarle altre nostre amiche, è il ragazzo per cui si è trasferita in Italia appena ventenne, un milanese di un paio d’anni più grande di lei. Anche lui l’aiutava e le permetteva di abitare in un albergo nella zona di via Moscova mentre frequentava il Marangoni. Volevano sposarsi. Poi, all’improvviso, l’anno scorso è finita.

Non mi chieda nient’altro: Marika era riservatissima sui suoi legami e nonostante la nostra profonda amicizia, io rispettavo questo lato di lei».

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