Cronaca locale

Mario Valentino, l'omaggio a Milano

Sobria, ma elegante: una collezione perfetta per lo stile della città

Pamela Dell'Orto

Fare scarpe (nuove) per le milanesi non è da tutti. La «sciura» doc non ama le altezze vertiginose, i loghi in evidenza, i modelli troppo modaioli. E non solo per una questione di stile (mai esibire troppo) ma anche di sopravvivenza, perché il pavé la mette a dura prova.

Lo sa bene la maison Mario Valentino, anche se milanese non è. Fondata a Napoli nel 1952, ha sempre mantenuto un forte legame con la capitale della moda, tanto che negli anni '70 è stata fra le prime a sfilare a Milano. E Milano l'ha sempre amata. Una delle sue ultime campagne ha come sfondo luoghi simbolo come l'Arengario e il suo «scalone», diventati il set di una pubblicità iconica ispirata ai lavori di Helmut Newton che, con le campagne per Mario Valentino, ha segnato la storia della moda e della fotografia.

E ora, i nuovi modelli per la prossima primavera/estate (presentati durante la Fashion Week) rendono omaggio proprio alle milanesi: sono l'evoluzione dei classici a loro tanto cari, dalle decolleté alle ballerine (a punta e aperte sul lato o dietro), con tacchi «cittadini» medi, appena accennati o quadrati, a prova di pavé.

Ogni pezzo rilegge la storia della maison della pelle nata nel Rione Sanità in chiave contemporanea grazie a un grande lavoro di ricerca. Torna il logo «MV», ideato da Mario Valentino negli anni '70 quando il «re della pelle» combinò le due iniziali formando un cuore spigoloso. Un simbolo molto discreto più che un logo, poi ribattezzato «bastoncino» che ora diventa elemento caratterizzante dei camperos, gli stivali del momento. E tornano, appunto, i classici senza tempo rivisitati, con nuove forme sfilate o quadrate, senza vie di mezzo e nuovi materiali accostati in modo inedito (dai pellami laminati o specchiati alle scaglie di pitone colorato a rilievo).

Infine i tacchi: quadrati d'ispirazione vintage, «quotidiani» alti 3,5 centimetri, a terra (che sono tutti un inno a Milano), ma anche l'immancabile stiletto minimal. Ma Mario Valentino è famoso anche perché ha sempre lavorato la pelle come fosse un tessuto. Ecco allora gli abiti, le gonne e i capi spalla in pelle leggera fatti con la lavorazione «a lamina», effetto guanto, che evita l'utilizzo della fodera.

Nella boutique di via Borgonuovo, dove tutti i capi si possono avere anche su misura, sono già in vendita le collezioni invernali.

I pezzi che andranno a ruba? Il cappotto in pelle rosso amaranto con un taglio a uovo, il montone nero in naplak, la gonna in pelle a portafoglio e lo stivaletto in camoscio con inserti in vernice metal, con un tacco, nemmeno a dirlo, molto «cittadino».

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