Cronaca locale

«Metrò ferma o eventi serali, basta allungare i nostri turni»

Gegè Mazza, direttore di Radiotaxi 02.69.69. Come ha preso il richiamo del sindaco a rafforzare il pagamento elettronico?

«Direi che non ci riguarda, abbiamo 1.500 associati e non prendiamo colleghi che non abbiano il Pos. E su 12mila chiamate 8mila chiedono il pagamento con carta, se parte della categoria ancora la rifiuta è un boomerang».

Sulle nuove licenze invece si prevedono proteste?

«Per ora il clima è dialogante. Ma il Comune pone temi fuorvianti, la domanda è molto superiore all'offerta di notte, solo ieri con il concerto di Vasco Rossi a San Siro, noi avevamo 800 chiamate all'ora e 150 auto in giro. Atm non fa il minimo sforzo per aumentare il servizio notturno, ma per la categoria non servono più licenze. Solo con doppie guide, che chiediamo a gran voce da anni, e collaboratori familiari si supera quota 500 taxi in più. E il Comune deve diventare più flessibile con i turni».

In che modo?

«I radiotaxi insieme hanno un contatto istantaneo con 4.500 autisti. In caso di emergenza, penso a un guasto del metrò o a un grande evento, ma anche per coprire meglio zone della movida, cosa ci vuole ad allungare di due ore il turno a chi è in giro? La risposta è sempre che bisogna calendarizzare. Certi casi sono imprevedibili, noi siamo in grado di intervenire last minute».

Le nuove auto dovranno essere elettriche, cosa ne pensa?

«Daranno mille euro di incentivo per sostituire un'auto che ne costa 40mila e 10mila per il pianale ribassato. Su turni di 8 ore si rischia di lasciare a piedi un cliente che va fuori Milano. Non bisogna guardare al futuro ma costruire un'architettura del servizio che abbia le gambe. Anche il taxi sharing sarà un flop».

ChiCa

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