Cronaca locale

Metrò senza pace: treni fermi 45 minuti

E siamo a sei. Sei blocchi in metropolitana in meno di due settimane. Se è vero che di iella si tratta, come sostiene il presidente di Atm Bruno Rota, allora la sfortuna ha una mira infallibile. Va a colpire le ore di punta dei pendolari e perfino gli spostamenti, in teoria più rilassati, della domenica mattina.
Ieri un altro guasto sulla linea verde, tra le fermate di Cascina Gobba e Udine. Risultato: treno fermo per tre quarti d'ora, passeggeri invitati a scendere dai convogli e bus sostitutivi per rimediare. Quelli di Atm sminuiscono: «Il problema ha riguardato solo un paio di stazioni». Vero. Ma è arrivato in una delle domeniche mattina di maggior traffico, con una città invasa dai corridori della Deejay Ten, dai tifosi Nba, dal popolo del derby in attesa della partita a San Siro.
E soprattutto è arrivato dopo giorni di autentica passione per i passeggeri. Il 26 settembre il tamponamento dei treni vicino alla stazione di Gioia: oltre una ventina di feriti e circolazione ferma. Poi il martedì nero: ma nero non per colpa dello sciopero. Nero per un guasto che ha intrappolato i passeggeri della linea rossa, vicino a Lima, per un'ora e mezza. Una telenovela che è cominciata con la porta bloccata di alcuni convogli e che è proseguita con centinaia di milanesi in carovana nel tunnel del metrò per raggiungere a piedi la stazione. Arriviamo a mercoledì: sulla rossa viene staccata la corrente in entrambe le direzioni per dare la caccia a uno scippatore in fuga. Un incidente per cui Atm non ha alcuna responsabilità ma che manda su tutte le furie i passeggeri, esasperati dai metrò fermi.
Venerdì scorso i guasti sono stati due. Uno sulla linea rossa, alle 7,30 del mattino: a causa di un disallineamento del sistema che governa la circolazione è stato spento e «resettato» il sistema. L'altro vicino ad Affori sulla linea 3. A causa di un'avaria il macchinista è dovuto scendere a sistemare il treno sui binari ma fortunatamente il disagio non ha toccato un'ora di punta. Fatto sta che tra anomalie, guasti, problemi tecnici, presunti malori dei macchinisti o a bordo, il metrò si è fermato un po' troppo spesso.
Atm si giustifica sottolineando che i ritardi superiori ai 5 minuti sono diminuiti di quasi il 40%. E lancia il suo grido di dolore sul problema dei treni, soprattutto quelli sulla linea rossa: troppo vecchi, con più di 40 anni, assolutamente inadatti a gestire il traffico di Milano oggi. «Di fronte all'ennesima interruzione delle linee - insorge il vice del Consiglio comunale Riccardo De Corato - appare del tutto inaccettabile e offensiva l'autoassoluzione decretata da Pisapia per Rota».
A questo punto, il Pdl ribadisce la necessità di aprire una commissione di indagine su Atm, presieduta da un esponente di Assoutenti.

Obbiettivo: fare chiarezza su come l'azienda di trasporti sta gestendo la sicurezza, soprattutto dopo che la delega alla sicurezza è stata «spalmata» su più scrivanie anziché affidata a una persona unica.

Commenti