Cronaca locale

Metropolitana, treni, aerei Le 48 ore nere dei trasporti

Un incendio nella notte ha causato la chiusura di un tratto della M1 Lunedì traffico in tilt in stazione e a Linate per un atterraggio d'emergenza

Da quando «Milano ha messo la Quarta», come recita lo slogan scelto per la metropolitana numero 4, ne stanno accadendo di tutti i colori. Ieri notte è scoppiato l'incendio di una macchina levigatrice delle rotaie dell'Atm, alle 3.50 in una galleria della metroplitana lungo la linea MM1, un parapiglia che ha mandato in tilt la rossa fino alle 13 di ieri. Atm è stata costretta a interrompere la circolazione tra le fermate di Bisceglie e Gambara. L'incidente si è aggiunto ad altri disagi che hanno interessato i trasporti milanesi in questi giorni.

Per fortuna gli operai addetti al macchinario sono rimasti illesi, invece non si può affermare altrettanto per la circolazione del metrò. Le fiamme si sono alzate intorno alle quattro del mattino nel vano motore di una macchina levigatrice delle rotaie che era stata acquistata da poco, quindi era nuova di zecca si dovrebbe dire, e si trovava tra le fermate di Bande Nere e Primaticcio. Sono stati interessati i vigili del fuoco e la Polmetro, dopo che tre tecnici americani e quattro dipendenti avevano tentato di spegnere l'incendio da soli ma senza riuscirvi.

I vigili del fuoco hanno domato il rogo, ma ci sono volute quattro ore di lavoro intenso, al punto che si è dovuto portare in galleria anche un carro bombole per fornire ossigeno. Il danno è stato contenuto al massimo e non ha comportato incidenti per nessuno, ma sul posto sono arrivate anche tre ambulanze del 118.

Se la sono vista brutta, invece, i passeggeri che fino al pomeriggio non hanno potuto avere il servizio di sempre, nonostante i 40 bus sostitutivi messi subito a disposizione di Atm. La situazione si è presentata alquanto difficoltosa soprattutto nella fermata di Bisceglie, dalla quale ogni mattino partono i pendolari della zona ovest diretti verso il centro di Milano. Code, ammassamenti, lamentele e tanta indignazione, e per fortuna che non pioveva.

A proposito di pioggia, dopo che per molti mesi del 2014 la metro è stata incidentata dalle abbondanti acque piovane, che hanno allagato binari e stazione soprattutto nella gialla, ora ci si mette anche il fuoco a rallentare un servizio già reso precario dagli interventi che interessano Expo, visto che dal 2 gennaio al 15 aprile, sulla verde è chiusa la fermata di Lanza per lavori in entrambe le banchine e sulle sei scale mobili, scale mobili che a volte non funzionano ancora e vanno a singhiozzo, una sera sì e una no, a Porta Venezia ad esempio. Il lavori di rinnovamento delle linee sono da fare, ma nel contempo i disagi di viabilità pubblica a terra proseguono, per la quarta linea infatti molti bus sono stati deviati, senza contare il fatto che dal 1 febbraio prenderanno il via altri quindici cantieri.

Se la metropolitana singhiozza, i treni ieri hanno pianto registrando l'altro giorno anche quaranta minuti di ritardo e così anche gli aerei. L'altro giorno Linate è stato chiuso dalle 12 alle 13.30, a causa di un atterraggio improvviso di un Piper P46T, che ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza senza carrello. Anche in questo caso, ancora per fortuna, i quattro passeggeri sono usciti illesi e con tanta paura, ma i passeggeri dell'aeroporto invece hanno dovuto mettersi il cuore in pace e non pretendere di partire in orario. Per tornare al metrò e al fuoco di ieri, dopo sette ore i binari danneggiati dall'incendio sono stati rimossi e sostituiti, si è messo alla prova il sistema di segnalamento, e la rossa ha avuto un pomeriggio normale.

Speriamo continui, anche perché usare l'automobile a Milano è una roulette russa: le multe sparano anche colpi ingiusti.

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