Cronaca locale

Milano, ancora una brusca frenata della metro. Una donna in ospedale

Nuova attivazione del freno automatico di emergenza per un convoglio della metropolitana di Milano: linea rossa bloccata per mezz'ora

Milano, ancora una brusca frenata della metro. Una donna in ospedale

Caos nella circolazione dei mezzi a Milano dopo l'interruzione della linea rossa M1 della metropolitana tra le stazioni di Cairoli e Pagano, in pieno centro cittadino. Durante la marcia è scattato il freno automatico di emergenza mentre il convoglio procedeva in direzione Sesto Primo maggio. Erano le 08.41 quando il treno ha fermato la sua corsa all'improvviso.

Le cause per le quali il treno ha bruscamente interrotto la marcia con l'attivazione del freno di emergenza automatico sono ancora sconosciute. Nella brusca frenata una donna è caduta sbattendo violentamente la schiena e ha dovuto fare ricorso alle cure mediche. È stata medicata sul posto dall'ambulanza del 118 ed è poi stata trasportata in codice giallo all'ospedale. Una 65enne, invece, ha riportato un trauma cranico ed è stata trasportata in ospedale, anche lei in codice giallo. Una decina di persone, invece, sono state assistite sul posto. Fortunatamente non hanno avuto bisogno di ulteriori accertamenti.

La circolazione è rimasta sospesa per circa mezz'ora ma i ritardi si sono ripercossi anche nelle ore successive a causa di rallentamenti. Nel tempo che la linea rossa, che taglia la città attraversandone il centro e collegandolo alle periferie, è stata interrotta, Atm ha messo a disposizione gli autobus sostitutivi e consigliava ai passeggeri della linea rossa di fermarsi a Loreto per poi proseguire con la metropolitana verde M2. L'azienda milanese di mobilità, ha spiegato che si stanno facendo tutti i controlli per indagare le cause della frenata d'emergenza.

Non è la prima volta che a Milano accade un episodio simile. La frenata di oggi riapre la questione dell'attivazione automatica dei freni d'emergenza lungo le linee della metropolitana del capoluogo lombardo. La prima inchiesta in tal senso è partita nel 2019 e, a termine, la procura ha contestato il reato di lesioni personali colpose ai massimi vertici di Alstom Ferroviaria S.p.

A, che priduce il sistema di segnalamento e controllo della marcia dei treni in uso sulla linea M1, e al presidente e all’amministratore di Engie Eps, azienda subfornitrice del produttore Tattile srl, che fornisce il captatore di bordo sulle motrici della linea M2.

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