Cronaca locale

Milano, caos e scontri tra Casapound e antagonisti

Milano, caos e scontri tra Casapound e antagonisti

Tensioni nel pomeriggio davanti a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dove una trentina di militanti di CasaPound ha fatto irruzione durante il consiglio comunale e ha lanciato dei volantini contro il sindaco Beppe Sala.

Immediato il caos, con Paolo Limonta di Sinistra X Milano e Basilio Rizzo di Milano in Comune che hanno vivacemente protestato. "Un gruppo di fascisti di CasaPound è entrato tra il pubblico durante la seduta del Consiglio Comunale e ha inscenato un'indegna gazzarra con tanto di saluti romani e urla", ha detto su Facebook Limonta, "Sono intervenuto andando verso di loro e gli ho ricordato, non proprio sottovoce, che i fascisti qua dentro non possono entrare e non hanno alcun diritto di parola. Non starò mai zitto su questo. Milano è antifascista e lo sarà sempre. Io sono antifascista e lo sarò sempre..."

A quel punto gli estremisti sono stati fatti uscire dall'aula. Il gruppo si è così riversato in piazza della Scala dove c'era un presidio di antagonisti e centri sociali di estrema sinistra. Per evitare tafferugli, la polizia ha obbligato gli attivisti di destra a rientrare nel palazzo (guarda le foto).

Contemporaneamente, carabinieri e polizia hanno dovuto contenere i giovani del centro sociale Cantiere che manifestavano per la casa. "Durante il presidio una delegazione che stava portando il documento protocollato per la residenza in consiglio comunale, quando ha incrociato più di una decina di fascisti di Casapound che hanno iniziato ad aggredire e insultare", raccontano gli antagonisti, "Nel frattempo il presidio ha espresso vergogna ed è stato caricato dalla polizia.

Tutto questo non è tollerabile! Noi chiediamo dritti e dignità, ci troviamo fascisti e polizia, vergogna!" Così il centro sociale Cantiere in merito al blitz di Casapound in consiglio comunale.

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