Cronaca locale

Milano era Medhelan La storia di un parco raccontata a fumetti

La Lotta tra Natura e Civiltà in 2500 anni Dai Celti, alle due Guerre ai giorni nostri intrecciando personaggi reali e fantastici

Oggi c'è la Scala ma, proprio lì, una volta c'era Medhelan, il luogo sacro della città, dell'origine, da dove tutto è cominciato, dove tutto continua. «Medhelan» era il nome celtico di Milano e significava «città sacra» e ora diventa il titolo di una storia, di un romanzo a fumetti che inizia 2.500 anni fa e che pochi conoscono. Una «graphic novel» di 208 pagine, scritta da Silvio Da Rù e disegnata da Beniamino Delvecchio, prodotta da Parco Nord Milano, pubblicata dalla casa editrice Star Comics e tradotta in 5 lingue da Fondazione Milano Lingue. Che racconta la storia di una città e di un parco, il Parco Nord, che oggi è ciò che è ma che forse sarebbe potuto essere un'altra cosa. Oppure non esistere neppure. Un'avventura in quella che un tempo era la Foresta della Pianura padana e che va dalla fondazione dei Celti alla conquista romana, dalle invasioni barbariche alla lotta per il Ducato, dal flagello della peste all'era industriale. E poi ancora le due Guerre mondiali, i bombardamenti le rovine e le macerie e l'era post-industriale, quando, alla fine degli anni '60 del secolo scorso, venne avviato l'ambizioso e rivoluzionario progetto di realizzazione di un parco urbano metropolitano. Un parco che come è stato spiegato le sera scorsa durante la presentazione in quella che un tempo era la Manifattura Tabacchi e oggi è il Mic, il Museo interattivo del Cinema, non deve essere dato per scontato. Un parco che è stato voluto e difeso da chi mezzo secolo fa aveva una visione urbanistica non omologata. Seicentocinquanta ettari che oggi sono una realtà milanese ma che quarant'anni fa erano solo un progetto che si è dovuto difendere e per cui ci si è dovuti battere. Medhelan non è un libro di storia ma racconta una storia fatta di ricerche puntuali e di personaggi veri e a volte inventati. Personaggi della storia reale (passata e recente) e di fantasia ma anche creature animali e vegetali caratteristiche della grande Foresta Padana. Con un tema che si rincorre: quello dell'uomo che crea e distrugge e quello della natura che assiste, si modifica e cerca di resistere. Un viaggio nel tempo che racconta delle trasformazione della città nel corso dei secoli e della lunga lotta tra Natura e Civiltà. E così accanto al re celtico Belloveso, a Federico Barbarossa e Francesco Sforza appare anche Ludovico il Moro. Alla cui corte appare un inedito Leonardo Da Vinci con un altrettanto inedito progetto di sviluppo della città che parte da Piazza del Duomo e va verso le periferie dove sono i margini della Grande Foresta. Ci sono poi Etherna, la grande quercia millenaria depositaria della sapienza, Asio, il gufo saggio con il suo fido scudiero il corvo Barone Rook e i topini astuti che sconfiggono l'esercito dei ratti malefici che vorrebbero portare in città il bacillo infetto della Peste. E poi c'è il Parco Nord. Natura immanente e per una volta tentacolare più dei progetti urbanistici che tentano di sopraffarlo. C'era una volta...

E fortunatamente c'è ancora.

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