Cronaca locale

A Milano Giochi "fatti" I 5 stelle a Torino rischiano l'autogol

In consiglio sotto la Mole va in onda il caos Il Comune rassicura il Coni sul Palaolimpico

A Milano Giochi "fatti" I 5 stelle a Torino rischiano l'autogol

Non può dire che è fatta - «questo lo vedremo alla fine» - ma l’assessore allo Sport del Comune Roberta Guaineri esce dall’«esame» davanti alla commissione incaricata dal Coni di giudicare i dossier delle città candidate a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026 con una sensazione di cauto ottimismo. «Credo che Milano sia la migliore - dice -. La nostra candidatura è molto solida, abbiamo dimostrato rispondendo a tutte le domande poste al tavolo come abbiamo analizzato ogni singolo aspetto, dai più semplici ai più problematici, in maniera molto approfondita». I Giochi da dossier si svolgerebbero tra città, Valtellina e Sankt Moritz ma Guaineri ricorda che la giunta ha votato una delibera che apre «ad una scelta anche condivisa con altri territori» leggi Torino e Cortina «purchè Milano sia capofila. É la nostra indicazione politica e giovedì il consiglio si esprimerà conformemente». La riunione tecnica tra la commissione coordinata dal segretario generale Carlo Mornati e gli assessori delle tre città interessate è iniziata alle 16, ingresso in ordine alfabetico: prima Cortina, poi Milano e Torino. Alle 16.50 è stato il turno di Guaineri con il sottosegretario regionale Antonio Rossi, hanno parlato per 40 minuti. A domanda la Guaineri ha garantito che i fondi per realizzare il Palaolimpico da 18mila posti a Santa Giulia sono già previsti, a giorni confermerà formalmente l'impegno a contribuire di uno sponsor. Chiarimenti sono stati forniti anche sulle strade di collegamento tra Milano e Valtellina. «Ospitare l'evento significa diventare location naturale per gare internazionali prima e dopo il 2026, più qualità e frequenza dei servizi, più occupazione in tutti i settori coinvolti». La Commissione deve fornire al Consiglio generale del Coni che si riunirà l'1 agosto per decidere una relazione dettagliata basata su 13 linee guida. Tra queste, l'acquisizione del supporto da parte delle Regioni e la delibera «piena e incondizionata del consiglio comunale».

Il supporto della Regione è dimostrato plasticamente dalla presenza del sottosegretario con delega ai Grandi eventi sportivi Rossi». E a differenza di Torino, dove i 5 Stelle sono spaccati e la discussione in aula ieri è partita con 186 emendamenti sul tavolo e una mozione M5S che mette sotto accusa anche 7 membri del Coni durante le Olimpiadi 2006 (ancora in carica e quindi chiamati a decidere per il 2026), a Palazzo Marino c'è tutto un altro clima. La delibera sarà approvata giovedì con i voti a favore di Pd, Milano Progressista, lista Sala, Forza Italia, Lega, Milano Popolare e l'astensione (più che il no) di Basilio Rizzo (Milano in Comune) e dei consiglieri M5S.

Ieri il sottosegretario leghista con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti alla Gazzetta dello sport ha dichiarato che tre candidature «sono un problema. C'è chi oggettivamente ha più possibilità. Per la politica che è chiamata a decidere non è facile, considerate le pressioni che arrivano dei territori». Come governo «non diciamo di no a priori alle Olimpiadi, crediamo siano una grandissima occasione, però ci aspettiamo una candidatura low cost che parta da un dato di realtà». Letto da qualcuno come un'apertura a Torino che ha già gli impianti del 2006. L'eredità «non deve essere una parola buttata lì, dobbiamo a cosa possono dare al territorio». Milano trasformerebbe la cittadella olimpica a Porta Romana in campus universitario». E riparla della rivalorizzazione «di impianti esistenti senza fare cattedrali nel deserto. Elementi che per questo tipo di maggioranza saranno tenuti in grande considerazione». Tutto porterebbe al ticket Milano-Torino. «La sinergia sarebbe benvenuta - ribadisce Giorgetti - ma le tre realtà sono poco inclini a collaborare». Anche ieri Appendino è stata netta: «Leggendo i paletti posti dal Coni ho visto un vantaggio nei confronti di Milano, ma credo nel dossier che abbiamo predisposto e non contiene una candidatura Torino-Milano.

Se le facciamo da soli costeranno meno e saranno più sostenibili».

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