Cronaca locale

Milano riporta alla luce un rifugio anti-aereo che salvò migliaia di vite

Recuperato il tunnel usato durante la guerra. Sala: "Una città che non smette di stupire"

Milano riporta alla luce un rifugio anti-aereo che salvò migliaia di vite

Un restauro è una vita che ricomincia, un nuovo inizio, una speranza e, nel nostro caso, anche un segno di una pace tanto agognata. Per questo è così importante che siano stati realizzati e ora terminati i lavori di restauro in piazza Grandi. Da una parte con il ripristino della rete idrica della fontana (che ora ha ripreso a zampillare) e la riqualificazione della struttura in bronzo, dall'altro con il recupero del rifugio antiaereo, simbolo della sofferenza ma anche della tenacia dei milanesi perché fu realizzato dal Comune nel 1936 per difendere la gente dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. In questo tunnel di 25 camere, che durante il conflitto arrivarono a ospitare anche 400 persone, grazie ai lavori di restauro sono stati inseriti gli impianti di alimentazione elettrica per l'illuminazione e per i rilevatori di presenza, in modo da garantire l'accesso in sicurezza in tutte le stanze. Quindi sono stati ripuliti da fanghi e acqua, disinfestate e pulite tutte le superfici, per installare una pavimentazione galleggiante.

Beppe Sala non poteva che esprimere orgoglio e ammirazione per quanto è tornato finalmente a nuova vita. «Milano in ogni suo angolo sa sorprendere cittadini e turisti - ha dichiarato il sindaco in una nota - perché è una città che non si smette mai di scoprire. Trovo straordinario il risultato di questo restauro che ha riportato alla luce una meraviglia storica fino a oggi nascosta e che ci aiuterà a mantenere viva la memoria della nostra città anche con i più giovani».

L'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran si è spinto oltre, con una promessa che dovrà mantenere a ogni costo: «Stiamo verificando la disponibilità di qualche associazione per rendere questo luogo periodicamente visitabile dai cittadini e dagli studenti, come accade per i Bagni Diurni di piazza Oberdan, vogliamo che resti viva la memoria storica di un periodo estremamente doloroso e significativo per il nostro paese e la nostra città».

Perché la storia - ci permettiamo di aggiungere - ci ha permesso di essere quelli che siamo.

Soprattutto attraverso il dolore e la forza di chi ci ha preceduto.

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