Cronaca locale

Un minore su 6 vive in povertà relativa. E 56mila in zone di Milano troppo calde

Il rapporto tra neonati e auto immatricolate è di uno a quattro

Un minore su 6 vive in povertà relativa. E 56mila in zone di Milano troppo calde

Sempre meno nati in Lombardia, la percentuale è scesa del 23,3% negli ultimi dieci anni e anche nella regione motore d'Italia il 15,3% dei bambini vive ancora oggi in condizioni di povertà relativa. Un dato al di sotto della media nazionale (22%) ma che è allarmante. La povertà minorile è ancora un'emergenza, coinvolge quasi un bimbo su 6 in Lombardia. A rivelarlo è l'Atlante dell'infanzia a rischio di Save the Children, che accende tanti focus e spunti di riflessione. Meno nati, ma sono saliti al 15,8% nel 2018 i bambini e adolescenti con cittadinanza non italiana. E anche se la Lombardia ha aumentato dal 2008 di 73 euro la spesa sociale pro capite per supportare famiglie e minori, arrivando a 217 euro, oggi solo il 15,6% dei bimbi ha accesso all'asilo nido. Sotto la lente dell'organizzazione, che ha lanciato ieri la campagna «Illuminiamo il futuro» per chiedere la «restituzione» ai bimbi di luoghi abbandonati (a Milano indica il bosco di Rogoredo, piazza dello spaccio, e l'ex elementare di via Cabella a Baggio abbandonata da 20 anni), finiscono anche le scuole lombarde. Il 42% è privo del certificato di agibilità, più di 4 edifici su 10. E non è consolante il dato persino peggiore (53,9%) della media nazionale.

Bambini e adolescenti «iperconnessi», segnala la ricerca, ma sempre meno abituati a prendere in mano un libro nel tempo libero. Leggermente più avanti i lombardi: se quasi un minore su due in Italia non apre un libro durante l'anno qui la quota scende al 40,6%, ma anche stavolta il distacco è un premio di consolazione. E non fa sport l'11,9% dei minori tra i 6 e i 17 anni. In compenso, è sotto gli occhi di tutti, i giovani passano troppo tempo davanti a cellulare e ipad: se nel 2008 solo il 16,7% dei bambini e adolescenti lombardi usava tutti i giorni internet, oggi la percentuale sfiora il 56,9%. L'Atlante affronta anche il tema dell'«impoverimento» ambientale che è strettamente di attualità. Se è normale che il 39,4% dei minori vada a scuola in macchina (e come si è detto, nonostante divieti e inviti a usare il mezzo pubblico ogni nuovo nato in Italia e in Lombardia si contano nello stesso anno quattro auto immatricolate), sorprende scoprire che i millenials dal 2008 abbiano già dovuto fare i conti con 16 delle 19 annate più calde dal 1800 a oggi. E c'è un focus su Milano: circa 56mila minori di 14 anni (un terzo del totale) vive in quartieri che hanno conosciuto in questi anni sensibili sbalzi di temperatura durante i mesi estivi, con deviazioni fino a 7 gradi rispetto alle aree fuori città, e oltre 17mila minori risiedono in zone caratterizzate insieme da disagio sociale e climatico. Valentina Polizzi, referente di Save the Children in Lombardia, sottolinea che negli ultimi 10 anni «si sono acuite anche nella nostra regione le diseguaglianze geografiche, sociali, economiche tra bambini delle aree centrali e delle periferie, tra italiani e stranieri, tra figli di scuole bene e di classi ghetto».

Preoccupa l'assessore al Welfare Gabriele Rabaiotti il «crollo nel passaggio dalla scuola dell'obbligo alle superiori da parte dei figli di stranieri nati Italia».

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