Cronaca locale

Mise online i dati dell'ex marito: «Quattro mesi alla moglie di Icardi»

La soubrette Wanda Nara nega tutto: «Non sono stata io»

Nel pieno della resurrezione agonistica di Mauro Icardi, e quando mancano appena quattro giorni al derby, sul capitano dell'Inter piomba una notizia che rischia di turbarne la serenità: la Procura di Milano ha chiesto la condanna a quattro mesi di carcere di sua moglie, Wanda Nara. A rendere tutto più indigesto c'è la circostanza che la showgirl argentina è sotto processo in seguito alla denuncia sporta contro di lei da Maxi Lopez, suo ex marito e già compagno di squadra di Icardi nella Sampdoria.

Come è noto, Lopez ha preso malissimo l'addio di Wanda per il più giovane e celebre Maurito, e tutto è stato reso più complicato dalla presenza dei tre figli che la coppia scoppiata aveva messo al mondo. Ne è nata una guerriglia di tweet e di denunce che sembra non avere mai fine. E che, secondo la Procura, culminò con il dispettaccio che la giovane fece al suo ex nel giugno del 2015, mettendo in rete una sfilza di suoi dati personali, dall'indirizzo privato di posta elettronica al numero di cellulare. Secondo il suo difensore, Maxi Lopez venne gravemente danneggiato dalla mossa di Wanda, perché il suo telefono venne intasato da chiamate e messaggi di sconosciuti proprio mentre erano in corso le trattative per lasciare il Torino. Oggi l'attaccante gioca nel Vasco de Gama, in Portogallo.

A Wanda Nara, la procura contesta il reato di trattamento illecito di dati privati, commesso proprio per danneggiare il futuro professionale dell'ex. Wanda nega tutto: non sono stata io a mettere il numero in rete.

LF

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