Cronaca locale

«Da miss Italia alle fiction. Ma il teatro che passione»

L'attrice al Martinitt nella commedia "Cognate": «È una cena degli equivoci di scuola francese»

«Da miss Italia alle fiction. Ma il teatro che passione»

Oltre due settimane in scena, anche nell'accogliente Milano, sono una bella scommessa. Cognate, al Teatro Martinitt in scena fino al 16 dicembre, non ha paura di accettarla: la commedia è di Èric Assous (il Re Mida delle commedie di stampo francese, le migliori sul mercato), la produzione di Teatro de gli Incamminati (firma di garanzia, fin dai tempi del fondatore Giovanni Testori) con Theama Teatro, gli interpreti una squadra affiatata di sette attori e attrici, tra i quali Anna Valle.

Chi l'avrebbe detto che 23 anni dopo la sua elezione come Miss Italia saremmo stati qui a parlare di teatro?

«Non ci vedo nulla di strano. Sono un'attrice e non devo prendere le distanze da quell'evento lontano. Il fatto di essere stata reginetta d'Italia nel 1995, quando avevo vent'anni, è stato un trampolino di lancio, mica bisogna vergognarsene».

Ci mancherebbe: poi a quei tempi Miss Italia era un evento televisivo importante come Sanremo, vero?

«Si fermava l'Italia, durante le serate da Salsomaggiore. L'elezione faceva audience come una finale di Champions. Oggi quel concorso, punto di partenza per molte attrici fin dal Dopoguerra, si sa appena che esiste. Soppravive. Allora la tv, e anche Miss Italia, stava vivendo un periodo d'oro».

Parliamo di oggi. Che cos'è Cognate?

«Una commedia, con i toni grotteschi e spiazzanti della scuola francese, molto diversa dalla commedia di caratteri tipica dell'Italia. Fa perno su una cena degli equivoci: tre fratelli, le rispettive mogli - le cognate del titolo - e una segretaria, incautamente invitata, che porta tempesta. Immaginate perché: creatura seducente, mostra di conoscere i tre fratelli, dando inizio a un'irresistibile catena di colpi di scena, dettati dal panico. Una perfetta sciarada con sorpresa finale, che non mi chiederà, mi auguro, di svelare».

Non glielo chiedo, tranquilla. Si è trovata bene con le altre cognate?

«Sì, in scena, diretti da Piergiorgio Piccoli, tutto si incastra con leggerezza. Le mie cognate sono Guenda Goria e Anna Zago, la segretaria porta-scompiglio è la brava Denise Marzari. Per non parlare degli uomini: Nicolò Scarparo, Daniele Berardi, Marco Barbiero. Il conflitto tra cognate non è forse proverbiale come quello tra nuora e suocera, ma è altrettanto ricco di sfumature, di cattiverie, di rancori, di bassezze. Come pure di improvvise alleanze verso un nuovo nemico comune».

Teatro e tv. Lei è una regina delle fiction italiane, fin dai tempi di Commesse, per non parlare di Sorelle, andata in onda con successo l'anno scorso. Differenze?

«Ripeto, sono un'attrice. Affronto con lo stesso impegno i due modi di fare spettacolo, e per il teatro ho una passione antica, ancora precedente a Miss Italia. In televisione torno nei primi mesi del 2019, con una fiction in sei puntate per Raiuno scritta e diretta da Ivan Cotroneo: La compagnia del Cigno'. Sarò la moglie di Alessio Boni, Irene, ex insegnante al Conservatorio di Milano. Intorno, la storia di sette studenti.

Un lavoro molto bello».

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