Cronaca locale

Mm sotto la lente, multata la «talpa»

Spostato il funzionario che ha denunciato gli abusi di un dirigente

Michelangelo Bonessa

Premi di produzione, licenziamenti e cambi d'incarico. Tutta la gestione del personale da parte di Mm è finita sul banco degli imputati davanti alla Commissione consiliare delegata a controllare le Partecipate. Critiche, rilievi e accuse definite «gravi» da più di un consigliere comunale, ma che l'azienda controllata da Palazzo Marino respinge al mittente. L'organo di controllo è stato convocato dopo che un mese fa il dirigente della security di Mm è stato spostato ad altro incarico perché indagato dalla magistratura. Due le accuse a quanto trapelato finora: essersi impossessato degli arredi di alcune delle case popolari sgomberate proprio dal suo team e quella di aver oltrepassato i limiti della sua funzione nell'organizzazione degli sgomberi. Il dirigente in questione ha scelto una difesa il più silenziosa possibile, ma sembra tranquillo anche se abbastanza sicuro di essere rinviato a giudizio perché la pm Letizia Mannella pare orientata in questo senso. L'azienda, pur avendolo rimosso «in via cautelativa» dall'incarico, non lo ha licenziato.

E su questa e altre scelte di Mm in tema di personale che si sono concentrate le domande di consiglieri e sindacalisti: nel mirino anche l'allontanamento del precedente responsabile della security e lo spostamento ad altro incarico con una sanzione disciplinare di una delle «talpe», nonché ex vice del dirigente indagato, che hanno denunciato all'azienda e ai magistrati quello che stava succedendo. Entrambi ora hanno un contenzioso aperto con la società. Uno dei tanti spostamenti degli ultimi anni che però, secondo Mm, sono frutto di una riorganizzazione che ha portato a una riduzione della proporzione tra dirigenti figure apicali e dipendenti, oggi sono 1 su 36 invece che 1 su 19 come nel 2010, nonché una riduzione del costo medio dei dirigenti del 30%. Il tutto mentre il personale passava da 720 a 1.116 unità.

Un altro punto contestato da sindacalisti e politici è il metodo usato per distribuire i premi di produzione, da mille a 2mila euro a dipendente. Come spiegato da Stefano Cetti, direttore generale Mm, si tratta di una cifra messa a bilancio e che viene divisa tra i dipendenti in base alle schede di valutazione stilate dai dirigenti dei settori. Metodo tanto contestato internamente, che due lavoratori hanno preferito restituire i soldi come spiegato da Furio Trezzi della Cgil. «Mi pare grave che la sicurezza dell'acquedotto e di un patrimonio di 28mila alloggi siano da un mese senza una guida effettiva - ha attaccato Fabrizio De Pasquale, Forza Italia - la gestione del personale da parte di Mm continua ad essere opaca e molto discrezionale.

Ridicolo poi che si paghino gli straordinari per consentire all'azienda di far bella figura col Comune attraverso l'effettuazione dello spugnaggio per la Stramilano».

Commenti