Cronaca locale

Dalla moschea al Leoncavallo: le grane del Pd

Show in aula del centrodestra contro il bando sui minareti E i Democratici temono il fuoco amico sul patto con i Cabassi

Dalla moschea al Leoncavallo: le grane del Pd

Una protesta-show dentro e fuori Palazzo Marino. I consiglieri di Fdi e Lega hanno organizzato un presidio con le bandiere in piazza Scala per dire no alle moschee in città mentre in consiglio comunale prima l'assessore al Welfare Piefrancesco Majorino e poi il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris hanno presentato il bando con cui ai primi di dicembre il COmune assegnerà tre aree pubbliche a luoghi di culto - un terreno in via Marignano, l'area dietro l'ex Palasharp in via Sant'Elia e gli ex bagni pubblici in via Esterle - e difeso la scelta politica. Il leghista Igor Iezzi si è seduto tra i banchi indossando un burqa e recitato l'intervento inserendo provocatoriamente passi del sermone che inneggiano alla violenza contro chi crede in Allah. Nonostante le proteste del presidente dell'aula Basilio Rizzo («non offenda le altre religioni») e di Majorino («non è un set cinematografico») l'esponente del Carroccio ha tirato dritto. Il consigliere Fdi Riccardo De Corato ha presentato invece la risposta fornita dagli uffici Urbanistica della Regione a una sua interrogazione sulla regolarità delle aree messe a bando. «Allo stato attuale - è scritto - non è stato possibile riscontrare chiaramente ed esplicitamente nel Piano dei servizi del Comune i tre requisiti dell'“identificazione, dimensionamento e disciplina“ previsti dalla legge regionale 12/2005», come a dire che nel Pgt non sono identificati luoghi adatti ad ospitare luoghi di culto. Il vicesindaco assicura invece che non c'è bisogno di riportare in aula il Piano del territorio per una correzione: «Le aree individuate sono destinate a servizi, e nella categoria servizi avevamo già inserito anche quelli religiosi». Si vedrà, De Corato minaccia ricorso alla magistratura, anche per il valore troppo basso con cui verranno concessi terreni alle comunità («praticamente regalate» critica anche capogruppo Fdi Marco Osnato). Pietro Tatarella (Forza Italia) contesta l'assenza in aula del sindaco e avverte: «Vogliamo vedere da dove arrivano soldi per finanziare le moschee, se arrivano da Paesi dove farsi segno della croce è reato daremo battaglia». In aula anche Davide Piccardo, portavoce del Caim a cui aderisce la contestato centro di viale Jenner: «Non vedo folle oceaniche a protestare contro la moschea - afferma - parteciperemo al bando per l'area dell'ex Palasharp e forse non solo».

Ma un'altra questione urbanistica sta mettendo in imbarazzo il Pd: doveva tenersi oggi ed è stata rinviata a data da destinarsi la Commissione per discutere della permuta di due immobili comunali con il palazzo occupato dal centro sociale Leoncavallo, proprietà della famiglia Cabassi. I consiglieri hanno incontrato ieri sulla questione il vicesindaco e hanno chiesto prima un chiarimento politico con Rizzo (Sinistra x Pisapia) che ha già sollevato sospetti di uno scambio troopo a favore dei privati. I Democratici vogliono evitare «agguati» in aula e sui media da parte dell'esponente di maggioranza.

E si è stabilito che l'ex cartiera (almeno formalmente) sarà assegnata con bando e non direttamente ai leoncavallini.

Commenti