Cronaca locale

Mostre, suoni ed eventi L'estate sotto le Stelline

La Fondazione ospita esposizioni antiche e contemporanee. I concerti nei chiostri

Francesca Amè

Le «Stelline» erano le orfanelle che, per volere di San Carlo Borromeo, venivano accolte nel monastero delle Benedettine di Santa Maria della Stella, oggi corso Magenta 61. Bambine povere, spesso orfane di entrambi i genitori, ma «sane si legge nel regolamento seicentesco sia nel fisico sia nel morale». Quasi un'elité della povertà: le ragazze, dai 6 ai 21 anni, venivano accolte per imparare un mestiere e ricevere istruzione. L'istituto lo ha fatto per tre secoli e solo negli anni 70 le Stelline, corrispettivo maschile dei Martinitt, hanno abbandonato la loro tradizionale divisa nera. Oggi, entrando in quello che fu un orfanotrofio, l'atmosfera è cambiata: i chiostri ci sono ancora, ma accolgono turisti in visita o professionisti in formazione. Il Palazzo delle Stelline ospita infatti l'omonima fondazione: la costituirono nell'86 l'allora sindaco di Milano Carlo Tognoli e Giuseppe Guzzetti, presidente della Regione Lombardia, con l'obiettivo statutario di farne un centro congressuale al servizio della città. Promessa mantenuta: oltre 700 gli eventi espositivi ogni anno, declinati in attività di qualità e di nicchia come «Filo», «Sweety», «Bottiglie aperte» realizzati in sale riammodernate e adeguate ci spiega il direttore Pietro Accame anche per la congressistica più avanzata e con un'impiantistica che, grazie ai Led e alla geotermia, fa entrare di diritto la sede tra i pochissimi palazzi storici italiani davvero «green».

L'anima congressuale della Fondazione nutre (letteralmente parlando) la densa programmazione culturale, spiega PierCarla Delpiano, presidente dal 2013 dell'ente che ha nel comune e nella regione i suoi stakeholder. C'è tempo fino al 25 giugno per ammirare le fotografie di Elger Esser: «De Sublime», curata da Enrica Viganò e Alessandra Klimciuk, presenta per la prima volta a Milano, città assai ricettiva per la fotografia, i lavori dell'artista della scuola di Düsserldorf, già allievo di Bernd e Hilla Becher. Difficile non perdersi tra i dettagli dei suoi paesaggi da cartolina: con quelle sue tonalità pallide e color seppia, Esser ci porta dentro mondo incantati come quelli veneziani delle «Fondamenta Nove» o idilli senza tempo di Ninfa. «Ascoltiamo la città, seguiamo il palinsesto di Milano, proponendo mostre ed eventi non scontati», dice la presidente. In autunno ci sarà una sorpresa legata all' Ultima Cena quella color «Magenta» dipinta da Andy Warhol nel suo soggiorno a Milano - e il critico d'arte Demetrio Paparoni è già al lavoro per «Le nuove frontiere della pittura», una mostra-viaggio nell'arte figurativa europea e asiatica. L'anima delle Stelline è sì profondamente contemporanea, ma non dimentica il passato: lo dimostrano i tanti progetti in corso. Ci sono i «pomeriggi alle Stelline» che, fino a luglio, propongono nel chiostro della Magnolia concerti di musica classica sul prato.

In cantiere, in autunno, la Scuola di Lettura Creativa OverBook e poi Codice Passione, un interessante progetto di formazione rivolto ai ragazzi delle superiori nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro.

Commenti