Cronaca locale

Muore schiacciato dall'albero che pota

Il 62enne era uno dei soci fondatori del tiro a segno e faceva la manutenzione

Muore schiacciato dall'albero che pota

È una vera e propria tragedia quella capitata ieri mattina nel circolo sportivo di tiro a segno «Compagnia d'Archi», in via Conte Ugo di Carpegna a Meda. A perdere la vita è stato Giovanni Raspi, un milanese di 62 anni. Secondo una prima ricostruzione della polizia locale Raspi, socio del gruppo sportivo e manutentore della struttura e del bosco da diversi anni, con una motosega stava potando alcuni grossi rami nel campo di allenamento. Per ragioni ancora in via di accertamento proprio uno dei rami più grossi, insieme al tronco, sono precipitati sul 62enne schiacciandogli il torace e soffocandolo. Secondo una prima ricostruzione dei fatti Raspi non avrebbe fatto in tempo a evitare il tronco che, inaspettatamente, sarebbe collassato dalla parte opposta rispetto a quella prevista.

A dare l'allarme e a prestare i primi soccorsi è stato un suo collaboratore, ma purtroppo per Raspi non c'era già più nulla da fare. Sul posto sono arrivati i medici del 118 di Monza e i vigili del fuoco, i carabinieri della compagnia di Seregno, insieme gli agenti della polizia locale. Al loro arrivo, l'uomo purtroppo era già morto.

I tecnici dell'Ats di Monza hanno effettuato un sopralluogo per verificare che nel circolo di tiro a segno tutte le norme di sicurezza siano state rispettate. Secondo le prime indiscrezioni sembra però che non ci sia nulla di irregolare nella struttura sdportiva e che si sia trattato di una disgrazia.

Tutti i soci e i frequentatori del tiro a segno si stringono affettuosamente alla famiglia del 62enne morto ieri mattina. Il circolo sportivo «Compagnia d'Archi» è molto conosciuto tra Monza e e la Brianza e il comune di Meda da tempo lo ha iscritto nell'Albo d'onore della città. Giovanni Raspi amava molto questo posto, era particolarmente legato agli splendidi percorsi boschivi che coprono un'area di circa due chilometri e dove si affrontano gli arcieri durante tornei, campionati o semplicemente per l'occasione di alcuni ritrovi di amici.

Ieri mattina tra le lacrime c'era già chi pensava di intitolare la struttura sportiva al 62enne morto nel posto che più amava.

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