Cronaca locale

Musica e droga, «rave» libero a Milano

"Qui comandiamo noi". E si moltiplicano i raduni a base di trasgressione. Il prossimo al Parco Lambro

Musica e droga, «rave» libero a Milano

Altro che «rave» che significa «sogno», il party da sogno per i giovani ha un nome netto, «botellon», termine spagnolo che lascia intuire il suo nocciolo, bottiglia, perché è la bottiglia, di birra e d'altri alcolici, il totem intorno al quale duemila giovani si radunano, fatto accaduto l'11 luglio scorso in piazza Leonardo Da Vinci, dimenandosi (e le chiamano danze!) come indigeni a cui manca l'osso in testa. «A Milano comandiamo noi» si legge su Facebook, dove i ragazzi di tutta Italia si danno appuntamento qui consapevoli che legge e giustizia sono più cieche che da altre parti.
No, a Milano c'è qualcuno che vede. «Presenterò un'interrogazione in consiglio comunale contro questa usanza barbara e se non sarò ascoltato prenderò carta e penna e scriverò al prefetto, affinché qualcuno si decida a mettere una regola in una situazione senza regole. Questa città non è un porto franco dove può verificarsi qualsiasi forma d'abusivismo» afferma Giulio Gallera, coordinatore cittadino di Forza Italia Milano.
Il prossimo botellon dovrebbe svolgersi al parco Lambro il 26 luglio con quattromila persone. Sempre su Facebook c'è l'invito a portare medicinali: i proventi della loro vendita saranno destinati alle famiglie delle vittime palestinesi nella striscia di Gaza. Nessuna autorizzazione, nessuna richiesta di permesso governa questi megaraduni che nel costume degli adolescenti stanno sostituendo la movida, troppo costosa perché vincolata ai prezzi di un locale, mentre il botellon prevede casse e casse di bottiglie portate lì da furgoni che per entrare nei luoghi prescelti spezzano lucchetti, chiavistelli e transenne. In questo arrosto rabberciato c'è fumo: sigarette, ma un condimento di hashish o marijuana non guasta.
«Limitade Edition» è il nome dell'organizzazione che dà origine a una babilonia, dove i ragazzi parlano una sola e vecchia lingua, lo sballo, ma di limitato non ha proprio nulla, visto che la sarabanda continua dal 2011, nonostante le rimostranze presentate nei vari consigli di Zona da parte di cittadini disturbati per tutta la notte. Il consigliere di Fi Marco Cagnolati ha già presentato un'interrogazione in Zona 3 sull'ultimo raduno, ma niente è accaduto. «Limitaded Edition ha intenzione di riempire la stagione estiva milanese» dice Cagnolati, e la frase continua: tanto l'amministrazione non vede, non sente, non parla.
«Dopo le precedenti boccate d'aria fresca è il momento d'affacciarsi, gin tonic alla mano, sulla finestra di piazza Leonardo da Vinci per respirare ancora aria di botellon - si leggeva sui social network a proposito dell'11 luglio -. Come sempre e come tradizione vuole vi faremo ballare finché l'aroma di Peroni e Lucky Strike non lascerà la vostra gola, e i vostri occhi non scorgeranno da dietro i palazzi di piazza Leonardo i primi fasci di luce del mattino. A farvi muovere come pirati ubriachi, sound e nomi eccellenti del panorama suburbano milanese come Arythmia Groove, Gatto Maroz e la crew Hencote».

Sembra la scena di un film di fantascienza stracciona dopo lo scoppio di una bomba il cui nome è anarchia. Guidata da chi?

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