Cronaca locale

Nasce il nuovo polo per i bimbi disabili (e per i loro animali)

Le diagnosi più veloci e i percorsi costruiti assieme alle famiglie Corsie aperte anche a cani e gatti

Maria Sorbi

Solo a Milano i bambini affetti da disabilità neurologiche complesse sono 1.500. Più di tremila in tutta la Lombardia. Per loro nasce un nuovo polo pediatrico, al Fatebenefratelli. Un reparto in cui formulare una diagnosi sarà più veloce e si potranno affrontare contemporaneamente tutte le problematiche fisiche e psichiche, caso per caso. I medici ospiteranno i piccoli pazienti in un reparto allegro e colorato (dove potranno entrare anche il cagnolino o il gatto di casa) e imposteranno assieme ai loro genitori il percorso di assistenza più adatto da seguire dopo il ricovero, contattando associazioni e mettendo in moto un meccanismo per cui le famiglie con un bimbo disabile non saranno più sole. Una particolare attenzione verrà dedicata ai bambini con epilessia, per i quali è stata allestita una stanza «speciale» dove effettuare i monitoraggi durante le crisi. «Con questo centro superiamo il problema della frammentazione delle cure - spiega Antonino Romeo, direttore della struttura complessa di Neurologia pediatrica e del centro regionale per l'epilessia - Le famiglie non saranno più disorientate, qui facciamo davvero sanità, superando il concetto dei compartimenti stagni».

«Questa è l'attuazione della riforma che abbiamo approvato lo scorso anno - commenta il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni - Il sistema funziona e abbiamo pensato di studiare le misure per farlo evolvere, verso quello che sarà il futuro, le nuove esigenze della società». Il direttore del dipartimento di Salute Mentale e Neuroscienze, Claudio Mencacci, lancia la nuova mission del Fatebenefratelli: creare un reparto ad hoc anche per gli adolescenti con disturbi psichici (60mila nell'area metropolitana, di cui 15mila affetti da depressione), che non possono certo essere ricoverati nei reparti di pediatria né a fianco degli adulti. «È necessario - spiega Mencacci - stimolare le famiglie a superare i tabù sui disturbi mentali dei figli e creare un luogo adatto ad accogliere gli adolescenti che, altrimenti, rischiano di restare in una terra di nessuno». Il sogno di Mencacci potrebbe confluire nel progetto del direttore di Pediatria Luca Bernardo che punta a creare, nel giro di tre anni, un nuovo polo pediatrico, realizzato con i soldi dei privati e degli sponsor (in tutto tra i 10 e i 12 milioni di euro). Un'unica palazzina dove concentrare tutte le attività di cura dei bambini e degli adolescenti, compreso il primo soccorso. E dove creare anche spazi aperti ai milenesi, come un'area congressi e una terrazza da destinare ai temporary restaurant. «Ci occuperemo di ogni fare, dai prematuri agli adolescenti, e realizzeremo un luogo aperto alla città». Un progetto che, in parte, assomiglia alla nuova palazzina pediatrica del Buzzi ma che, grazie alla cordata dei privati, verrà realizzato in tempi più stretti. I due ospedali, assieme al Sacco e alla Macedonio Melloni, fanno comunque parte dello stesso polo dedicato ai bambini.

Un polo in cui l'area parti sarà concentrata al Buzzi, l'area mammografia-senologia al Fatebenefratelli e l'area ginecologia al Sacco.

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