Cronaca locale

Netturbina multata mentre salva la vita a un uomo: "Il furgone era in divieto"

Assiste a un incidente proprio mentre sta raccogliendo l'immondizia. Si precipita per soccorrere il ferito. Al suo ritorno la multa per divieto di sosta

Netturbina multata mentre salva la vita a un uomo: "Il furgone era in divieto"

Salva la vita a un uomo e si becca pure una multa per divieto di sosta. Succede a Milano dove il Comune fatica a far quadrare i conti e troppo spesso ricorre alle multe selvagge per fare cassa. E così possiamo solo immaginare la faccia dell'operatrice ecologica quando si è trovata sotto il naso la contravvenzione dopo aver salvato la vita a un uomo che aveva appena fatto un brutto incidente stradale.

Celia Prada lavora da otto anni per l'Amsa. Lo scorso lunedì si trovava al quartiere Isola quando, prima di rientrare al dipartimento di via Olgettina, ha assistito a un violentissimo incidente stradale all’incrocio con via Alserio e via Boltraffio. Il boato proprio mentre era china sulla spazzatura da raccogliere. È uno scooter a cadere e, nella caduta a travolgere un ignaro pedone. "Ho visto un uomo sbalzato in aria, ricadere a terra e restare lì immobile, come morto - racconta Celia - ho lasciato giù i sacchi della spazzatura e sono corsa ad aiutarlo". L’uomo, un italiano di 55 anni, era andato in doppio arresto cardiaco e Celia non si è fiondata a rianimarlo. Come ha dichiarato un medico civile intervenuto durante i soccorsi, senza quella rianimazione l'uomo sarebbe sicuramente morto.

Una volta messo in sicurezza l'uomo, Celia è tornata a lavorare. Ma sul furgone dell'Amsa ha trovato una contravvenzione da 27 euro e 50 centesimi per divieto di sosta. Oltre al danno economico anche la beffa del vigile che la ha accusata di essere "concausa dell’incidente". "Ci dispiace - fanno sapere i vigili - ma non potevamo non notificare la posizione del mezzo Amsa nell’incrocio, potrebbe aver impedito la visuale al guidatore dello scooter". Una giustificazione campata in aria e smentita dagli stessi presenti. Eppure a Celianon resta che pagare i 27.50 euro. E dovrà pure farlo al più presto, altrimenti diventeranno 65. "Dove sarei dovuta andare? Ero scesa pochi secondi prima di continuare il mio giro - ha concluso la donna - sono amareggiata. È inspiegabile. Pensavo che il vero reato fosse l’omissione di soccorso".

Fortunatamente l'Amsa si sarebbe proposta di pagare la multa al posto di Celia.

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