Cronaca locale

No global in Comune: "Nutrite il pianeta o le multinazionali?"

La "Sinistra per Pisapia" contesta l'evento nella sala più importante di Palazzo Marino

No global in Comune: "Nutrite il pianeta  o le multinazionali?"

L'Expo sarà un'esplosione di eventi e novità. E non si possono certo considerare inedite le posizioni dei «compagni» che ieri hanno promosso e animato il «contro-Expo». Ma proprio nel giorno in cui mezzo governo è sbarcato a Milano, questa parata ideologica alternativa (promossa da una lista che fin dal nome porta il segno dell'attuale sindaco) ha riempito la prestigiosa sala Alessi di Palazzo Marino. Un bello sgarbo diretto agli esponenti del Pd, che in effetti sono andati su tutte le furie.

«Nutrire il pianeta o nutrire le multinazionali?» questo il tema dell'incontro organizzato dalla «Sinistra per Pisapia». A promuoverlo, il presidente del Consiglio comunale, Basilio Rizzo, stimato consigliere comunale fin dai primi anni Ottanta con Democrazia proletaria, e poi sempre confermato: la penultima volta con Dario Fo, l'ultima appunto con la «Sinistra per Pisapia» che nel suo simbolo sfoggia la vecchia falce e martello di Rifondazione Comunista. Con lui Vittorio Agnoletto, già fra i leader del movimento no-global (che non amava farsi chiamare così) quando questo ebbe il suo culmine mediatico e politico, quasi 15 anni fa. Galvanizzati dalla vittoria di Alexis Tsipras ad Atene hanno partecipato all'evento un bel po' di compagni. Piena la Sala Alessi, piene altre due sale allestite in tutta fretta in videoconferenza visto il grande afflusso di persone. In molti casi si tratta di reduci - politicamente parlando - della storica battaglia (persa) contro il mercato e «il capitalismo». Ma adesso basta piazzare un bel «neo» davanti alla parola liberismo e - oplà - ora tutto assume un che di nuovo. E va bene: al centro dell'incontro c'era il rapporto tra Expo e multinazionali. «O si mette al centro il cibo e l'acqua come beni comuni o il portafogli delle multinazionali» ha ammonito Agnoletto. «Contestiamo il fatto che Expo abbia come partner grandi multinazionali che sono parte del problema degli squilibri nell'accesso a cibo e acqua nel mondo e non parte della soluzione» si è sentito dire. E, come se il tutto non fosse abbastanza imbarazzante per Pisapia, Agnoletto ha chiesto il coinvolgimento anche della giunta. Poi Rizzo ha parlato anche del dopo Expo, chiedendo che il progetto che dovrà essere l'eredità dell'evento sia in linea con i temi di Expo, sostenendo quindi l'idea di un'Authority mondiale dell'Acqua.

Così, anche i più moderati consiglieri di Sinistra e Libertà si sono un po' fatti contagiare dal clima: «Seppure invitato non sono andato all'Hangar Bicocca - ha detto Luca Gibillini - trovo che temi così delicati non possano diventare la vetrina di ministri e politici».

Con tanti saluti al sindaco, a Renzi e agli «alleati» del Pd.

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