Cronaca locale

No Tav, la porta di Expo sotto tiro

Antagonisti e centri sociali si preparano per il corteo del Primo Maggio. E puntano a sabotare il simbolo del 2015

No Tav, la porta di Expo sotto tiro

Meno quattro. Mancano solo quattro giorni al Primo maggio che quest'anno a Milano significa: meno 365 gironi all'apertura dell'Expo, e appuntamento di centri sociali e comitati per la tradizionale manifestazione, la Mayday Parade. Se abitualmente la manifestazione del Primo Maggio, organizzata da movimenti e centri sociali, è considerata da bollino rosso da questura e prefettura, quest'anno lo sarà ancora di più. Gli organizzatori hanno pensato in grande: non si limiteranno a sfilare nel pomeriggio, ma si incontreranno per tre gironi «per fare il punto e organizzare la volata finale di opposizione ad Expo 2015: 12 mesi all'apertura dei cancelli, 12 mesi in cui continuare ad inceppare il meccanismo del grande evento».

A testimoniare il clima che si respira in città intorno a Expo il fatto che gli operai si rechino al cantiere delle vie d'acqua, assediato dai movimenti, sotto scorta, come in Val Susa. Due giorni fa durante la manifestazione del 25 aprile il sindaco è stato pesantemente contestato dai rappresentanti del movimento No canal, al grido di «Pisapia venduto, vergogna». Non solo, anche il tono del volantino della manifestazione che sta girando sui social la dice lunga. «Quasi a mo' di sberleffo la grande regia di Expo 2015 ha deciso di inaugurare la grande fiera della precarietà e della devastazione territoriale proprio il Primo maggio 2015. Dal 2008 ad oggi l'opposizione sociale al grande evento è cresciuta: come testimoniano la mobilitazione NoCanal e l'opposizione di numerosi comitati cittadini contro le opere connesse ad Expo. Invitiamo quindi chi di questi temi ha fatto la propria bandiera di lotta e conflitto a partecipare attivamente alla costruzione della Mayday 2014 convinti che sia centrale costruire tra i movimenti metro-lombardi un percorso plurale di avvicinamento al mega-evento Expo2015». Un invito che ha il sapore sinistro della minaccia....

Intorno alle parole d'ordine «precarietà», «difesa del territorio», «lotta alla speculazione» hanno già annunciato la loro battagliera presenza No Tav, No Canal, Cambia Canale, No Expo e centri sociali. Prefettura e questura stanno studiando la strategia per gestire al meglio la manifestazione che si preannuncia appunto ad alta tensione. Il percorso del corteo, in via di autorizzazione, toccherà alcuni punti sensibili, prima tra tutti il palazzo Unicredit a Garibaldi Repubblica - è noto come la furia degli autonomi si scagli tradizionalmente contro la «speculazione finanziaria», tradotto: sportelli bancomat e vetrine delle filiali - e l'Expo Gate di via Beltrami. Il 10 maggio è fissata l'inaugurazione ufficiale dell'Info point, che fungerà da biglietto da visita per l'esposizione universale: la preoccupazione diffusa è che l'edificio venga preso d'assalto per impedirne l'inaugurazione. Un bello smacco per la colossale organizzazione di Expo.

Il corteo partirà da piazza XXIV maggio alle 15 e dovrebbe concludersi in piazza Duca d'Aosta per il concerto finale.

Ma in Prefettura e in Questura si terranno altri incontri per definire - e condividere il più possibile - con gli organizzatori il percorso e studiare lo schieramento di forze in campo per proteggere l'Expo Gate e i possibili bersagli come la sede Expo di via Rovello, il Pirellone, la stazione Centrale.

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