Cronaca locale

"Non sta in gruppo" Sala affonda Renzi e sogna da premier

"Non sta in gruppo" Sala affonda Renzi e sogna da premier

«Renzi non sa stare in gruppo, vuole un sistema che risponda pienamente a lui». Beppe Sala scrive su Facebook e ripete ai microfoni «una cosa di una banalità enorme, che pensano tutti e io dico: con rispetto per Matteo, ma credo che faccia molta fatica a stare in una comunità collaborativa, da sempre, fa parte delle caratteristiche dell'uomo ed è quello che più ci distingue». Il sindaco di Milano contesta lo strappo dell'ex premier dal Pd e smentisce l'ipotesi che già stava circolando di una sua possibile adesione a «Italia Viva». Lo fa con la stessa franchezza con cui nel dicembre 2016, dopo la batosta del Referendum costituzionale, consigliò a Renzi di farsi da parte, di «saltare un giro» per il bene (politico) suo e del partito. «Le ragioni della scissione di Italia Viva - ha sottolineato ieri Sala - sono difficili da comprendere. Se l'obiettivo era quello di riorganizzare lo spazio politico in modo più coerente temo che gli effetti almeno al momento siano diversi da quelli sperati. È legittimo che Renzi vada alla ricerca di uno spazio politico, ma lo spazio liberal democratico non appartiene solo a lui, oggi c'è solo un soggetto in più». E ribadisce: «Credo che le ragioni vere della scelta risiedano invece altrove. Matteo fa fatica a stare in una comunità collaborativa». Detto ciò «per me non è il nemico da combattere ma qualcuno con cui dialogare, spesso tra noi ci sono anche delle convergenze di pensiero. Ci divide questo tipo di attitudine, io preferisco la comunità». E assicura di non essere «stato contattato» da lui, «noi ci sentiamo, credo mi consideri un interlocutore con cui ragionare, ma non credo che avesse mai neanche pensato di coinvolgermi nel suo progetto, nè mi ha chiamato per avvisarmi di questo passo». Sala è tiepido anche sul nome «Italia Viva» («non è brutto ma non mi pare che dia una caratteristica particolare alla lista») e cauto sulle ricadute sul Conte bis: «Il governo ne esce rafforzato o indebolito? Lo vedremo nel tempo».

A Milano in Lombardia, gli ex «turborenziani» che negli anni avevano già avevano virato nella corrente dei «diversamente renziani» o sostenuto Nicola Zingaretti alle ultime primarie, prendono le distanze (per ora) dalle mosse dell'ex premier. Tra gli eletti in Parlamento o in Senato sul territorio passano «Italia Viva» Mattia Mor, Ivan Scafarotto, Tommaso Cerno, Eugenio Comincini, aderisce la neo ministra Elena Bonetti, l'ex vicesindaco Ada Lucia De Cesaris che a Milano coordina i comitati «Azione civile» lanciati dal leader lo scorso luglio (la presenza di Sala al Renzi-show dopo anni di scontri aveva fatto notizia, ma l'ascia di guerra a quanto pare non è affatto sotterrata). In Regione Lombardia, in Consiglio comunale (..

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