Cronaca locale

Le note di Bach e Haydn fanno bene ai medici

L'Ordine «insegna» a dentisti e camici bianchi ad amare la classica

*Il Narratore del celeberrimo racconto di Tolstoj Sonata a Kreutzer, ha improvvisamente contezza di un rapporto adulterino tra la propria consorte e un altro uomo ascoltando i due mentre suonano il «Presto» dell'omonima sonata per violino e pianoforte di Beethoven.La musica è così: è un metalinguaggio, ovvero una forma di espressione che non utilizza il linguaggio e non ha la necessità di essere ancorata ad un preciso significato materico. Proprio per questa ragione, ha un potere evocativo spiccato. Quando «ascoltiamo» un brano musicale che ci piace particolarmente, le emozioni che esso suscita sono molto intense e immediate.Ma cosa c'entrano questi concetti con le due serate di aggiornamento organizzate dall'Ordine dei medici e odontoiatri di Milano su «Dolore e sofferenza nella musica»? C'entrano, perché l'intento che l'Ordine ha avuto non è di carattere didascalico, non si vuole cioè avvicinare medici e odontoiatri ai temi dell'umana sofferenza attraverso dirette rappresentazioni «a programma» del dolore e della malattia. Al contrario, il percorso, per avere la garanzia di essere proficuo ed appagante, dev'essere, appunto, metalinguistico e culturale in senso globale.In altri termini, un medico che sia in grado di gustarsi un pezzo come il quartetto opera 51 di Haydn Le ultime sette parole del Redentore sulla croce, sarà più preparato ad affrontare la comunicazione di una diagnosi infausta a un proprio paziente. Un medico ed un uomo che sia in grado di addentrarsi nella poetica e nella teologia di Johann Sebastian Bach ed iniziare a comprendere le impervie complicazioni dei Contrappunti dell'Arte della Fuga sarà senza alcun dubbio in grado di rapportarsi in maniera più efficace con i propri pazienti e in genere con coloro che soffrono e si affidano alla sua opera.I seminari di aggiornamento si sono svolti al Mac (Musica Arte Cultura) di Milano con la preziosa complicità dei musicisti della «Verdi», la prestigiosa orchestra milanese che ha da poco stretto un rapporto di collaborazione con l'Ordine dei medici. Le due serate hanno visto la partecipazione attiva di Ugo Garbarini, presidente onorario dell'ente e sono state condotte dalla guida esperta, illuminata e scoppiettante di Riccardo Zoja, illustre medico-legale e altrettanto noto musicista e direttore d'orchestra.La bella sala del Mac, in tutte e due le fredde serate di novembre, traboccava di medici e odontoiatri. I due incontri sono satelliti del programma della Scuola di deontologia ed etica del comportamento professionale che l'ordine di Milano ha istituito re-investendo i proventi delle costituzioni di parte civile nei processi per abusivismo e per alcune tristi e note vicende che hanno infangato e gettato disdoro sulla professione medica milanese.

Il grande successo che abbiamo riscosso ci sprona ad andare avanti nella strada già tracciata da analoghe iniziative dell'Ordine come quelle realizzate su medicina e cinema e sulla medicina narrativa.*Presidente Ordine dei medici

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