Cronaca locale

La notte in coda per l'iPhone. A Milano la melafonino mania

Il primo a entrare è Vitali, bielorusso e bocconiano

La notte in coda per l'iPhone. A Milano la melafonino mania

Ha passato la notte in piazza Liberty. E non è neanche la prima volta. Vitali ha 22 anni, viene dalla Bielorussia e ha una passione smodata per la Apple. Ieri ha dormito davanti al negozio del marchio americano per essere certo di entrare per primo e aggiudicarsi il nuovo iPhone X, l'ultimo gioiello di Cupertino in vendita da ieri nello Store del centro del capoluogo lombardo. Insieme a lui sono accorsi in centinaia per comprarne un melafonino. Chi si era portato le sedie, chi i computer portatili, tutti sono entrati a scaglioni perché ormai da anni vige un sistema di prenotazioni. E l'organizzazione made in Usa prevede che ci sia solo un certo numero di persone alla volta all'interno del punto vendita inaugurato poche settimane fa con una grande festa.

Il primo però è stato questo bocconiano, con alle spalle due anni di studi poi abbandonati al Politecnico, che «altre tre volte» si era piazzato davanti al punto vendita di Carugate per acquistare gli ultimi smartphone in uscita. «Li uso per tutto, perché mi piace l'ecosistema: ho tutto Apple, telefono, orologio, computer». E ieri di iPhone e smartwatch ne ha comprate due paia. «Forse non ho avuto il 3G» riflette pensando a tutti i modelli che ha comprato dal primo lanciato da Steve Jobs nel gennaio 2007. Lui è arrivato con alcuni amici, ma nella mattina del lancio non c'è solo Vitali, dietro di lui sono centinaia. Due liceali che impazziscono tra un modello e l'altro scegliendo il colore preferito della cover e intanto scherzano con i fotografi e i commessi che in perfetto stile Apple non lasciano nessuno vagare senza meta. Sorridenti, intercettano i clienti, veri o potenziali, per illustrare le meraviglie tecnologiche dei prodotti o le particolarità del negozio. Intorno il popolo degli appassionati del marchio di Cupertino: ci sono cinquantenni, mamme, giovani, italiani e stranieri da ogni dove. Ma si incontrano anche «vecchie» conoscenze dello store di piazza Liberty come Alberto Lina, 22 anni e fondatore di Artupia. Una casa d'aste online che è piaciuta tanto alla Apple da chiamare Alberto per l'inaugurazione del negozio nel cuore della città. La sua azienda sta crescendo rapidamente: «Eravamo otto fino a poco tempo fa e adesso stiamo per diventare sedici». Valutano i prezzi delle opere con gli algoritmi, questa la chiave del sito, e aprono uffici anche loro a Milano. E intanto lui passa per il primo giorno di vendita dell'iPhone X e viene accolto come un vecchio amico dai dipendenti.

Apple punta molto anche sui rapporti umani, come una grande famiglia legata da una tecnologia che vuole essere unica sotto ogni aspetto.

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