Cronaca locale

Nozze gay, la sfida del sindaco «La denuncia sarà un autogol»

Pisapia non si ferma davanti all'inchiesta della Procura «Della circolare di Alfano penso tutto il male possibile»

Nozze gay, la sfida del sindaco «La denuncia sarà un autogol»

Il sindaco sfida chi lo ha denunciato (un'associazione cattolica) e cerca nel premier Matteo Renzi una sponda contro il ministro Alfano. Come ha rivelato lui stesso sabato, nel mezzo di un convegno organizzato dal Pd, Giuliano Pisapia è indagato per omissione di atti d'ufficio, per non aver ottemperato alla richiesta del prefetto di cancellare le trascrizioni dei matrimoni di 13 coppie omosessuali sposate all'estero. In una lunga intervista al Tg3 regionale ieri è tornato a difendere la propria scelta, ha fornito le motivazioni giuridiche secondo le quali avrebbe agito nel rispetto della legge e si è sbilanciato, anzi, a sostenere che chi ha sporto denuncia subirà un clamoroso autogol. Non si tratta del prefetto Paolo Francesco Tronca intanto, che nei mesi scorsi aveva chiesto e poi ordinato al sindaco di cancellare la trascrizione degli atti di nozze registrati in altri Paesi. Il fascicolo in mano al pm Mannella prende il via da una denuncia presentata da un comitato cattolico. L'indagine, torna a ribadire Pisapia, «mi dispiace ma non mi preoccupa, probabilmente era un atto dovuto. Sono convinto di aver fatto il mio dovere come sindaco, anche sulla base di alcune motivazione giuridiche che confermano la mia tesi. Quello che ho fatto io a Milano e altri sindaci in altri Comuni (Roma, Bologna, Torino, ndr.) non riguarda la politica o il giudizio che ognuno può dare sui matrimoni omo, ma e un atto dovuto, come ufficiale di Stato civile». Cita l'articolo 63 che «sugli atti relativi ai matrimoni dice espressamente che negli archivi di stato civile il sindaco trascrive atti di matrimoni celebrati e legali all'estero e non contrari al nostro ordine pubblico. Forse prima c'erano dubbi sulla contrarietà all'ordine pubblico, ma la Cassazione che si è espressa sostenendo che non lo è». Il sindaco ribalta il caso e sostiene che se non avesse agito così «forse qualcuno mi avrebbe denunciato lo stesso, per omissione di atti d'ufficio». Bisogna «agire secondo coscienza e soprattutto nelle regole, credo che chi ha sporto denuncia abbia fatto un autogol». Della circolare diramata nell'ottobre scorso dal ministro all'Interno Angelino Alfano a tutti prefetti perchè ordinassero formalmente ai sindaci di non trascrivere le nozze gay in Italia «penso tutto il male possibile - attacca - e sono convinto che non sia stata condivisa dall'intero governo ma solo dal Viminale. Ho detto ad un convegno Pd che forse un appello a tutto governo debba e possa portare Renzi, che è sempre molto preciso e veloce nelle sue decisioni, a chiedere ad Alfano di ritirare la circolare». Fino a ieri, nessuna risposta da Roma. Si dice «non preoccupato» delle conseguenze dal punto di vista giuridico, «quando c'è un principio da difendere uno deve anche prospettarsi denunce infondate, ho fiducia nella magistratura». L'autore della denuncia «è coperto da segreto di indagine». Precisa che, se non avesse sfidato Alfano, non si sarebbe aspettato davvero una denuncia opposta, «da parte degli sposi omo non c'era sicuramente la volontà di far intervenire la magistratura, Dall'altra parte qualche mattocchio, peraltro ignorante, fa spesso denunce a sproposito non sapendo che spesso corre anche il rischio di una denuncia per calunnia, ma da parte mia non ci sarà». Troppo veloce il Codacons a schierarsi contro il prefetto per difendere Pisapia: annuncia un esposto contro Tronca per abuso di atti d'ufficio anche se per ora non ha mosso un dito.

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