Cronaca locale

Nuove stufe e pannelli Ecco un decalogo per l'eco-riscaldamento

L'accensione degli impianti può peggiorare l'aria: dall'Enea consigli per tutelare la salute

Nuove stufe e pannelli Ecco un decalogo per l'eco-riscaldamento

Inquinamento alle stelle in città, o quasi: con il Pm10 sopra i limiti da quasi dieci giorni ora Milano viene paragonata a Torino. Vien da dire emergenza senza fine a cui rischia di aggiungersi come da copione il capitolo riscaldamento. Camini, caminetti, scarichi e affini, di certo non sono un toccasana almeno per l'aria. L'appello pubblico a ritardare l'accensione degli impianti ha dato qualche giorno di «tregua» posticipando ulteriori problemi. Ma con la colonnina di mercurio che è scesa, dopo un avvio autunnale di bel tempo, l'accensione di stufe e caldaie adesso è realtà. Per i prossimi giorni il meteo prevede precipitazioni «sparse e diffuse» anche al Nord, in particolare «sulla Lombardia orientale».

Occhio al riscaldamento però, meglio gestirlo a dovere per non avere problemi, soprattutto di salute. Per questo motivo l'Enea ha stilato un decalogo. Vediamo. La manutenzione degli impianti è importante per la sicurezza e per evitare multe. Un impianto di riscaldamento regolato ha un impatto ambientale minore e costa meno. Chi non effettua la manutenzione rischia sanzioni dalle 500 euro in poi.

Salute al primo posto, scaldare troppo la propria casa può danneggiare anche il portafogli. A proposito di consumi c'è una normativa che fissa la temperatura massima a 22 gradi, ma 19 sono più che sufficienti per vivere bene. E ancora, stando agli esperti, per ogni grado che viene abbassato si risparmia dal 5 al 10% di combustibile. Occhio a quante ore si tiene acceso l'impianto domestico. Il tempo massimo giornaliero viene fissato dalla legge e cambia a seconda delle sei zone in cui è suddivisa l'Italia. Per le amministrazioni cittadine in fascia «E», come la Lombardia, il massimo consentito di 14 ore.

Un'altra strategia è sistemare pannelli riflettenti tra muro e termosifone. Una scelta che funziona per ridurre le dispersioni di calore. Schermare le finestre nelle ore notturne, per esempio con la chiusura di persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti per bloccare le «fuga» della temperatura favorevole.

Fare controlli nell'abitazione per quanto riguarda l'isolamento termico su pareti e finestre della casa. Se la costruzione è stata completata prima del 2008, con una certa probabilità ci saranno dettagli da sistemare per mettersi in regola. Con i nuovi modelli che sono in commercio si possono ridurre i consumi di energia fino al 20% e si può usufruire degli ecobonus, la detrazione fiscale del 65%. Gli impianti di riscaldamento innovativi sono uno dei «rimedi» anti-smog. Dopo 15 anni, infatti, è bene pensare alla sostituzione del medesimo. Per esempio si può scegliere tra i super modelli di caldaie a condensazione o a biomasse. E riguardo all'installazione si può beneficiare della detrazione fiscale prevista. E ancora sarebbe meglio evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni, ma anche collocare tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria. Di più.

Occorre fare attenzione a non lasciare a lungo le finestre aperte: per rinnovare l'aria in una stanza basta poco. Mentre per quanto riguarda i cronotermostati «una mano» al risparmio arriva dai dispositivi elettronici di nuova generazione che permettono di regolare temperatura e accensione. Infine si possono applicare valvole termostatiche che servono a mantenere in temperatura l'acqua calda nei termosifoni.

Infine attenzione ai termini: per mettersi in regola ed evitare sanzioni amministrative non c'è più tempo, la scadenza è scoccata il 30 giugno.

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