Cronaca locale

Olimpiadi, fumata nera sul ceo Nome e legge entro Natale

Malagò (Cio): «Il manager che guiderà la Fondazione scelto a Verona il 7 ottobre. Dovrà restare fino al 2026»

Olimpiadi, fumata nera sul ceo Nome e legge entro Natale

I giochi sono ancora tutti da fare. Si è chiuso con un punto di domanda l'incontro del Comitato di indirizzo tra il sindaco di Milano Beppe Sala, il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, il presidente del Coni Giovanni Malagó e in videoconferenza il presidente del Veneto Luca Zaia e quello della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Dal momento che non si è trovato un nome condiviso per il ceo della Fondazione organizzatrice dei giochi, «si darà mandato all'headhunter Spencer Stuart di individuare i nomi, da un minimo di 3 a un a massimo 5 da sottoporre al vertice del 7 ottobre a Verona» ha spiegato Malagò. «All'incontro - ha spiegato il presidente del Cio - ci saranno anche i presidenti delle province di Trento e Bolzano che sono stakeholder di questo progetto».

«È stata una riunione proficua - il commento del presidente del Veneto, Luca Zaia - in cui abbiamo definito la società di head hunter, la Spencer Stewart, che si occuperà della selezione del manager. Tutta la partita - ha poi ammonito Zaia - si deve chiudere prima di Natale. Compresa l'approvazione da parte del Parlamento della legge olimpica, che chiarisce ogni singolo aspetto». La priorità per Beppe Sala, che ha alle spalle l'esperienza di amministratore unico di Expo 2015 spa «è mettere un capo azienda a cavallo del progetto sulle infrastrutture. È meglio se chi sarà a capo abbia un po' di esperienza nel pubblico. Non nascondiamoci che la remunerazione sarà un elemento fondamentale e anche di questo parleremo con il ministro delle Infrastrutture. Bisogna trovare qualcuno che sia disponibile a rimanere fino al 2026».

Altro nodo da sciogliere la legge olimpica, come già sottolineato dal Comitato la precedente riunione. «Chiederemo un incontro al ministro allo Sport Vincenzo Spadafora, per entrare nel dettaglio di quello che sono le esigenze del contratto, gli impegni presi col Cio al momento della firma per ottemperare ai diritti e ai doveri sulla legge olimpica. I punti fondamentali - ha proseguito Malagò - sono sicurezza, fiscalità, dogane e visti per garantire che non ci siano problemi di carattere internazionale e diplomatico con certi Paesi».

Per quanto riguarda le infrastrutture, a partire dalla delicata questione dei collegamenti con la Valtellina, isolata in parte dalla frana del Ruinon, il presidente della Regione Attilio Fontana ha fatto sapere di avere già presentato al ministero delle Infrastrutture un elenco di opere pubbliche. «Ribadiremo al nuovo ministro le richieste già fatte a Toninelli». Tradotto: la risoluzione del nodo della Tangenziale di Sondrio, sulla S.S. 38, la realizzazione del Peduncolo di Dervio e dello svincolo di Piona e l'adeguamento sulla statale 39 del Passo di Aprica. «Il coinvolgimento del territorio e l'impatto socio economico - ha spiegato il governatore - sono tutti aspetti che abbiamo trattato con particolare attenzione.

Lo abbiamo sempre detto che i principi fondamentali di queste Olimpiadi sono la sostenibilità».

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