Cronaca locale

Olimpiadi, Sala tira dritto: "Avanti anche senza Roma"

Il sindaco di MIlano: "È il Paese che deve decidere se stare con noi". Gli imprenditori: "Noi disponibili, come successo per Expo"

Olimpiadi, Sala tira dritto: "Avanti anche senza Roma"

Uno scatto di rabbia e un moto di orgoglio alla base delle dichiarazioni del sindaco Beppe Sala che ieri, all'assemblea di Assolombarda, davanti agli imprenditori e al ministro dell'Economia Giovanni Tria ha rivendicato il ruolo di primissimo piano di Milano in Italia e all'estero e la sua capacità, conosciuta come «spirito ambrosiano» che porterà la città a tirare dritto anche senza l'appoggio del governo, in ogni campo. A partire dall'organizzazione delle Olimpiadi del 2026. «Milano è una città che vuole essere un'occasione per tutto il paese, quello che chiediamo dunque è consentire a Milano di essere semplicemente Milano e di guardare con più attenzione alla nostra città. È un fatto di responsabilità, noi chiediamo al Governo di fare scelte politiche coraggiose e lungimiranti» ha esordito il sindaco. Tradotto: «Se c'è una candidatura per le Olimpiadi a cui siamo arrivati faticosamente e ci sono due città e due territori, allora si fa il tifo per loro. Mostrare indifferenza mi pare insensato: anche perché noi le Olimpiadi le faremo comunque. È il paese che deve decidere se stare con Milano e Cortina e sostenere la candidatura, cosa che io auspico profondamente, perché così si va avanti insieme. Chiunque poi sa cosa ha portato Expo a Milano». Ma non si può nemmeno dormire sugli allori: «Il ciclo di Expo si esaurirà - avverte Sala - è fondamentale non tagliare le risorse per le imprese e investire su infrastrutture, quartieri e imprenditoria».

Alla chiamata risponde per tutti il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi: «Noi siamo i primi imprenditori in Italia, ma questo è un valore a disposizione del paese. Le Olimpiadi non sono un tema di due città o regioni, ma nazionali. Vogliamo trasformare ogni volta la gara internazionale in un rodeo domestico? Non credo che sia quella la strada: abbiamo delle eccellenze internazionali, sfruttiamole». I finanziamenti? «Le grandi manifestazioni hanno dimostrato che si realizza una grande alleanza pubblico - privato - continua Bonomi - quindi una parte dovrà metterla il pubblico, una parte il privato come è stato Expo, che è stato un modello». Per quanto riguarda i finanziamenti il sindaco Sala rassicura tutti: i Giochi Invernali del 2026 saranno «low cost»: «Pensate che si farà un impianto solo, sarà il Palazzo dello Sport di Milano, impianto di cui c'è un gran bisogno, e non si faranno altri interventi. Stiamo parlando di 400 milioni da spalmare in 8 anni». Quindi, sottolinea, «la cifra non è una cifra importante».

Alza la voce con il governo anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che chiede più «autonomia»: «Siamo alle battute finali del percorso avviato con il Governo per ottenere quell'autonomia che ci consentirà di utilizzare in modo virtuoso le nostre risorse - ha proseguito - e realizzare quelle infrastrutture che possano contribuire a un rilancio di tutte le imprese lombarde, come la Pedemontana.

È una richiesta, quella della prima regione italiana, da considerare».

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