Cronaca locale

Omosessuali contro Maroni: al convegno sulla famiglia va in scena la contestazione

Duemila persone al presidio di protesta contro l'iniziativa promossa da Regione Lombardia. Scontri e insulti tra omosessuali ed esponenti del mondo cattolico

A Palazzo Lombardia il convegno "Difendere la famiglia per difendere la comunità"
A Palazzo Lombardia il convegno "Difendere la famiglia per difendere la comunità"

Urla, fischi e contestazioni. Sotto Palazzo Lombardia a Milano va in scena la protesta del mondo Lgbt contro il convegno convocato dalla Regione sul tema "Difendere la famiglia per difendere la comunità."

Circa duemila persone si sono radunate in piazza Einaudi per dire il proprio no a un'iniziativa tacciata di omofobia. Al solito, quasi più sigle che persone. Per la lettura dell'elenco delle associazioni partecipanti se ne vanno dieci minuti buoni: Arcigay, Genitori Arcobaleno, Sentinelli in Piedi, Rifondazione Comunista, Uaar, Se non ora quando, Partito Democratico, Sel...

Piazza rumorosa ma non eccitata, capannelli di persone che chiacchierano tra di loro senza prestare troppa attenzione a quello che viene detto dal furgone attrezzato a palco mobile. Diversi i giovani gay e lesbiche presenti, meno "intruppati" nella galassia di associazioni e sigle che raccolgono invece i più anziani "colleghi" post-sessantottini.

Proviamo a parlare con alcuni rappresentanti dei genitori di bimbi omosessuali, che ci espongono le loro richieste: un riconoscimento giuridico della genitorialità omosessuale, negato da un governo che "promette ma non fa". Anche Renzi insomma, non è abbastanza.

Ci sono esponenti della politica, a partire dal consiglio comunale di Milano: "Siamo qui per manifestare contro un convegno abominevole - spiega Anita Sonego, consigliera di Rifondazione Comunista - che pretende di dare spazio alle cosiddette 'teorie della riparazione', secondo cui l'omosessualità sarebbe una malattia da curare".

"Tutto questo quando l'Oms ha rimosso l'omosessualità dall'elenco delle malattie ormai da decenni- osserva la Sonego - stiamo tornando al Medioevo".

Poco dopo la protesta si sposta sotto Palazzo Lombardia: alcuni manifestanti riescono a mettersi in coda per entrare al convegno e immediata scatta la contestazione. Associazioni cattoliche e a difesa della famiglia naturale contro attivisti Lgbt. Volano parole grosse: l'insulto più gettonato è "voi siete malati", impiegato indifferentemente da entrambe le parti.

Ragazze lesbiche dai capelli corti contro distinti signori in giacca e cravatta, faccia a faccia nel rivendicare la propria idea di famiglia. Da un lato si contesta l'attacco alla famiglia da parte del "relativismo" e dello "individualismo" del secolo, dall'altro si protesta contro una politica che si vorrebbe ancora troppo arretrata e reticente nel riconoscere le esigenze della comunità Lgbt.

Dentro, il convegno si svolge regolarmente. La partecipazione è alta, moltissimi partecipanti sostengono di non essere riusciti a entrare per la troppa affluenza. Al di là del cordone di carabinieri, le bandiere dei manifestanti si afflosciano un po' tristi. Gli unici che sembrano divertirsi sono quelli della "Chiesa pastafariana": scolapasta in testa, si autodefiniscono "Tagliatelle in piedi".

Almeno loro un sorriso lo strappano.

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