Cronaca locale

Ondata di profughi siriani Ora Milano è in ginocchio

Da ottobre la città ha ospitato 2.700 persone. I ricoveri senza più posti Il Comune attacca lo Stato e gli altri enti: nell'emergenza siamo soli

Ondata di profughi siriani Ora Milano è in ginocchio

Un'altra ondata di profughi siriani. Sono arrivate quasi 600 persone in pochi giorni, sbarcate soprattutto tra sabato e domenica in stazione Centrale con tutte le intenzioni (nella maggior parte dei casi) di raggiungere Paesi più a nord, la Germania per cominciare. Di passaggio, ma intanto bisognosi di un posto dove dormire, e Milano non riesce quasi più a reggere nuovi arrivi. Come hanno ricordato ieri l'assessore comunale al Welfare Pierfrancesco Majorino e quello alla Sicurezza Marco Granelli, da quando è scattata in Italia l'emergenza profughi, lo scorso ottobre, fino ad oggi il capoluogo ha ospitato già circa 2.700 persone, transitate per Milano e poi ripartite. Ora nel ricovero di via Aldini è stata utilizzata anche la palestra per dare una primissima accoglienza ad altri 340 siriani, adulti o giovani famiglie con bimbi piccoli, molti dei quali sono stati soccorsi dal 118 pediatrico perché stremati. In via Fratelli Zoia al momento sono 250, mentre altri quindici hanno trovato un letto in via Saponaro dai Fratelli di San Francesco. I 600 siriani sono sbarcati in Sicilia una decina di giorni fa e hanno raggiunto in treno la Centrale. «Hanno ricevuto pasti caldi, coperte, scarpe e un posto letto che ormai non c'è più per tutti» hanno spiegato gli assessori. L'unico supporto da ottobre a oggi è stata «la convenzione con la Prefettura per 240 posti letto». Il Comune torna a puntare il dito contro lo Stato e gli altri enti: «Di fronte all'emergenza dei siriani, Milano è sola. In più di 5 mesi non c'è stata nessuna risposta o coordinamento dal governo, nessun aiuto da Provincia e Regione. Nessuno ha mosso un dito. I posti nei ricoveri sono finiti, non possiamo affrontare da soli questo ulteriore flusso che ci costringe a respingere anche le mamme con i bambini».
Giorni fa la Lega ha protestato davanti alla prefettura, ha detto basta a nuovi arrivi. L'assessore regionale alla Sicurezza del Pirellone, Simona Bordonali, era stata chiara: «La Lombardia ha finito le risorse per nuovi profughi. Questa politica dell'accoglienza a tutti i costi ci porterà allo sfascio, abbiamo migliaia di disoccupati e dobbiamo destinare le risorse a questa emergenza. I nuovi arrivi sono stati promossi dal governo senza coinvolgere gli enti, alcuni Comuni con scelte scellerate hanno sostenuto progetti di accoglienza cofinanziati dallo Stato: solo in Lombardia nel 2014 costeranno 9 milioni». Ribatte anche l'assessore provinciale alla Sicurezza Stefano Bolognini (Lega): «Anziché lamentarsi con il governo, Majorino ne chieda le dimissioni. Le politiche sull'immigrazione condotte dal ministro Alfano si sono rivelate disastrose e hanno attirato sulle nostre coste decine di migliaia di clandestini e di finti richiedenti asilo, di cui il governo non è in grado di gestire la collocazione. Le nostre città sono invase di migranti e la situazione è fuori controllo».

La Provincia «non ha competenze su questi temi, in passato abbiamo dato supporto ma il Comune non ce lo ha chiesto».

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