Cronaca locale

Arriva l'autunno delle mostre e torna l'arte dei grandi nomi

A Palazzo Reale si rivedrà Picasso, ma i riflettori saranno sull'anno di Leonardo

Arriva l'autunno delle mostre e torna l'arte dei grandi nomi

L'autunno a Milano è la nuova primavera. Almeno per l'arte che rinasce con la sua collezione di emozioni e suggestioni con cui affrontare il lungo inverno. E allora, accanto a mostre blockbuster, ammantate - come nel caso di Picasso a palazzo Reale - di un'attesa quasi messianica per la quarta volta di Pablo in città, ecco una serie di iniziative da non perdere, fino al 2019. Intanto fino al 3 febbraio, Picasso non sarà solo, ma, dal 4 ottobre, ci sarà anche una mostra su Carlo Carrà, a 31 anni dall'ultima rassegna dedicatagli da Palazzo Reale. Il museo Archeologico punta sul rapporto commerciale fra gli Etruschi e Fenici (ottobre 2018-febbraio 2019) attraverso vasellami e canopi. Al Castello, che nel 2019 sarà monopolizzato dal Cinquecentenario di Leonardo, ci sarà, invece, il tempo dal 12 ottobre al 13 gennaio 2019 - per un approfondimento scientifico sull'altra big star del luogo, la pietà Rondanini di Michelangelo. Il Centro culturale di Milano di largo Corsia dei Servi propone, dal 28 settembre al 24 novembre, una retrospettiva su Achille Funi e gli amici pittorici del Novecento. A fine ottobre al Diocesano sarà già tempo di Natale con l' Adorazione dei Magi di Paolo Veronese che arriva per la prima volta a Milano e per l'undicesima edizione dell'iniziativa - da santa Corona di Vicenza.

Riecco il maestro di Malaga, tra nudi e minotauri

È l'haute couture autunno - inverno della prossima stagione di palazzo Reale: Picasso sbarca a Milano dal 18 ottobre al 17 febbraio 2019 con 350 opere, articolate in sei sezioni e provenienti da 70 istituzioni culturali, per illustrare il suo rapporto con l'arte e la mitologia classica che coltivò fin da bimbo. Dopo il 1953 quando nella sala delle Cariatidi fu esposta Guernica, il 2001, ed il 2012 con un'altra antologica, il genio di Malaga torna per la quarta volta in città, in un percorso curato da Pascale Picard, direttrice dei musei Civici di Avignone. Il tema delle metamorfosi, il mito di Arianna e il minotauro, gli studi sulle figure femminili ed il tema del bacio, con un suggestivo confronto con opere di Rodin e Ingres sono fra i punti di forza dell'esposizione.

I sogni di Klee il primitivista che amava l'Italia

Inseguiva il selvaggio ed il primitivo, il colore e l'emozione e per trovarli e disegnarli nella sua pittura venne proprio a cercarli in Italia. Ora il primitivismo secondo Paul Klee approda, dal 31 ottobre al 3 marzo 2019, al Mudec. Era l'inizio del Novecento, quel secolo breve che, in arte, tutto rilesse, deformò e reinterpretò anche sotto la lente della satira e del pastiche. Il suo genio svizzero tedesco si espresse fra rune, ideogrammi e simboli, ma anche attraverso le marionette che costruiva per il figlio Felix. Al Mudec arriva di tutto un po'. Klee viene presentato sia attraverso opere astratte e policrome, conosciute e amate dal grande pubblico, sia attraverso i suoi meno noti lavori caricaturali con puntuali ricerche sulle fonti, sui repertori iconografici e sui documenti testuali che danno conto della complessità dell'artista.

Prove di cenacolo e il restauro del monocromo

L'anniversario cade a maggio 2019, ma le celebrazioni, a 500 anni dalla morte, sono già iniziate. Tante sedi, un unico genio: quello di Leonardo. Anteprima d'autunno sono le mostre che gli dedicano sia il museo della Scienza sia la Regione che dal 13 ottobre al 13 gennaio, esporrà con «Prime idee dell'Ultima cena». Per tutto il 2019 l'Ambrosiana, custode del codice Atlantico, tornerà ad esporre, in quattro cicli, alcuni dei fogli più belli di questo «taccuini» di genio. Dal 2 maggio 2019 il Castello riapre la sala delle Asse con il Monocromo restaurato. Un grande Arazzo «La cena di Leonardo per Francesco I»- ritenuta la prima copia «ricamata» dell'Ultima cena sarà protagonista a palazzo Reale oltre ad una serie di fossili e minerali che illustrino la natura vinciana e che vengono dal museo di Storia naturale.

Lecco celebra l'Ottocento lombardo

Lecco è già un quadro, un paesaggio dell'anima che ha spesso ispirato i pittori, perfino Leonardo, innamorato della Valsassina che incornicia dall'alto la città dei Promessi Sposi. Una mostra sull' Ottocento lombardo non poteva quindi che approdare qui, su «quel ramo del lago» per eccellenza. Si parte il 20 ottobre, a palazzo delle Paure, dove Simona Bartolena ha raccolto un viaggio esplorativo nella pittura e nella cultura della Lombardia dell'800. Si parte dalla stagione romantica con tele di Francesco Hayez, Giuseppe Diotti e Giuseppe Molteni, passando per le esperienze risorgimentali e le tele di Giovanni Carnovali, alias Il Piccio per approdare agli scapigliati con i lavori di Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni e Giuseppe Grandi, fino ad approdare all'impegno sociale di Longoni, Sottocornola e Morbelli fino alla ricerca divisionista di Segnatini e Previati.

Chagall a Mantova con gli arazzi del teatro ebraico

Fa gli onori di casa con il Festivaletteratura e ci proietta nell'autunno la mostra che Mantova dedica a Marc Chagall, dal 5 settembre al 3 febbraio 2019. Come nella pittura, così nella poesia, a Palazzo della Ragione, negli spazi restaurati di recente, arrivano, a cura di Gabriella di Milia e in collaborazione con Electa, 130 lavori, compreso il ciclo completo dei sette teleri pensati nel 1920 per il teatro ebraico di Mosca. Si tratta di un prestito eccezionale della galleria moscovita, la Tretjakov, dove sono conservati e che è fra gli organizzatori del progetto. In Italia sono stati solo altre due volte, a Roma e Milano negli anni Novanta.

Ci saranno poi dipinti ed acquerelli realizzati fra 1911 e 1918 ed una serie di acqueforti più tardi, datate fra 1923 e 1939, tra cui spiccano le illustrazioni per le anime morte di Gogol' e le favole di La Fontaine per la Bibbia.

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