Cronaca locale

"Dopo le palme la moschea". Gli islamici alzano la posta

Lega e Fratelli d'Italia all'attacco: "Città africanizzata". E un leader musulmano sogna la piazza senza Duomo

"Dopo le palme la moschea". Gli islamici alzano la posta

Le palme in piazza Duomo non sono solo arredo o verde. I banani nel cuore di Milano vanno oltre la scelta estetica. La scelta del Comune divide, evoca, fa discutere, divertire e immaginare. E il leader dei centri islamici del Caim, Davide Piccardo, immagina - dopo le palme - una bella moschea al posto del duomo con la Madonnina tanto cara ai milanesi. Provocazione di un dirigente musulmano che da anni è piuttosto scalpitante (da Israele alla Turchia) e ora si sente anche libero dalle briglie di una carica - coordinatore dei centri islamici di Milano e Brianza - che di recente ha ceduto a un altro islamico con la fama di «duro», Omar Jibril. Aperta provocazione dunque. Ma piuttosto inquietante, a giudizio di qualcuno, se si pensa alla preghiera-manifestazione dedicata alla «Palestina» e terminata sul sagrato del Duomo con una preghiera di massa verso la Mecca.

L'ex vicesindaco Riccardo De Corato, la questione la solleva davvero: «Sala ha completato l'africanizzazione della città iniziata da Pisapia - dice l'attuale capogruppo di Fdi in Regione - dopo aver accolto tutti, aprendo le porte a immigrati e clandestini, adesso addobba anche la nostra piazza principale con piante delle loro terre, così si sentono a proprio agio».

Anche i leghisti attaccano il sindaco, dal segretario Matteo Salvini al presidente di municipio Paolo Bassi, mentre un altro consigliere regionale, Pietro Foroni, rilancia un'altra grafica in cui il Duomo c'è ma al posto delle guglie si innalzano al cielo minareti dorati, mentre un cammello pascola davanti al cantiere del verde. Ironica la consigliera comunale musulmana Sumaya Abdel Qader: «A me piacciono molto le palme in piazza Duomo» scrive. E intanto rilancia divertita l'immagine che - scherzosamente - qualcuno in campagna elettorale aveva pubblicato nel profilo «Se voti Sumaya», che ironizzava sulle polemiche legate alla sua candidatura. «Se voti Sumaya Abdel Qader a Natale solo palme decorate» recitava la finta promessa elettorale. «Non vorrei dirlo, ma io in campagna elettorale mi ero portata avanti!» scherza la consigliera del gruppo Pd. «Il prossimo autunno i datteri si potranno raccogliere direttamente in piazza Duomo» scrive Abdeljabbar Moukrim della comunità marocchina. E qualcuno non perde l'occasione per una battuta sull'olio di palma. L'assessore regionale Simona Bordonali è molto seria: «Oltre a essere esteticamente e culturalmente un obbrobrio è finanziato da chi in Arabia Saudita non lascia entrare le donne non accompagnate nelle proprie caffetterie - dice riferendosi allo sponsor - Se qualche donna della giunta Sala ha intenzione di manifestare in piazza contro questa decisione sarò in prima fila».

«Fra clandestini che vendono merce abusiva e piante africane, piazza Duomo sembra tutto tranne uno spazio milanese».

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