Cronaca locale

Un parco per Norma Cossetto. Dedica e polemiche sulle foibe

Giardino intitolato alla studentessa uccisa dai titini. Ma il Pd vuol togliere la sua storia dall'aula di Zona 4

Un parco per Norma Cossetto. Dedica e polemiche sulle foibe

Milano avrà un parco «Norma Cossetto». Sarà dedicato alla giovane istriana martire delle foibe, infatti, il giardino pubblico di via Einstein, realizzato insieme alle residenze per studenti del Politecnico. Lo ha deciso il Municipio 4, con una scelta che ha avuto il via libera del rettore e delle associazioni attive nel ricordo degli italiani che sono stati esuli e vittime della pulizia etnica che i partigiani titini hanno operato nei confronti degli istriani, dei dalmati e dei giuliani.
È stato il Politecnico, mesi fa, a coinvolgere nella decisione il Municipio, l'attore pubblico che deve anche regolare l'accesso al giardino e disciplinarne l'uso e la fruizione dello spazio secondo le norme dedicate al verde pubblico. Nel giardino ci sarà un'area gioco per bambini, un'altalena, tavoli per il ristoro e una fontana. Quel luogo, presumibilmente, sarà frequentato da giovani e studenti. E per il nome, una scelta migliore non avrebbe potuto esserci, anche perché Norma Cossetto era una studentessa, stava scrivendo la sua tesi («Istria rossa», di bauxite) nel 1943, quando fu vittima di un'azione di impressionate ferocia: imprigionata, seviziata e uccisa dai partigiani titini. Probabilmente gettata ancora viva nella foiba di villa Surani. Non aveva alcuna colpa, e questo suo martirio è stato riconosciuto col conferimento, nel 2005, della medaglia d'oro al valore civile del Quirinale. Finora in città non c'era niente che la ricordasse, e anche per questo - nel giorno in cui ricorreva l'anniversario del suo omicidio, anche a Milano Norma Cossetto è stata ricordata. Il capogruppo di Fdi in Zona 5, Carlo Serini, ha piantato tre rose in suo omaggio, nell'ambito dell'iniziativa «Una rosa per Norma», celebrata in oltre cento città italiane. Ha deciso di farlo, Serini, in piazza Della Repubblica, dove dovrebbe sorgere un monumento alle vittime delle foibe. Dovrebbe sorgere e non sorge ancora, per via di ritardi incomprensibili che si sono accumulati nel tempo e che sono stati stigmatizzati soprattutto dal campo del centrodestra.

Non ci sono ombre nella figura di Norma, e fu appunto Carlo Azeglio Ciampi, un presidente «azionista», a volerla onorare e ricordare. Ma forse questo ricordo a sinistra non va giù. L'anno scorso in Zona 7 ci sono state polemiche per la proiezione del film «Red Land», che ricostruisce questa vicenda storica. E adesso, in concomitanza con l'intitolazione del giardino, una nuova iniziativa che arriva da sinistra fa discutere. In Consiglio municipale dovrebbe essere discussa domani una mozione con cui Pd chiede di rimuovere «immediatamente» dall'aula consiliare le tavole del fumetto «Foiba rossa», che è stato esposto a febbraio nella sala del Municipio e da allora lì è rimasto. «Nella delibera di giunta - si legge nella mozione del Pd - nessun riferimento viene fatto ad una esposizione permanente, ma sembra da quanto citato che l'esposizione debba durare solo il tempo dell'evento». «Solo il Consiglio di Municipio - si legge ancora - può deliberare una mostra di tipo permanente nella sala consiliare, ancora di più se su temi senza alcuna attinenza con le attività e il territorio del Municipio». E per il Pd «le tavole non riguardano tematiche del territorio del Municipio 4». Motivazioni che appaiono paradossali e pretestuose. Il Municipio 4 si è dedicato molto alla memoria di questa pagina dolorosa di storia, tanto che l'anno scorso ha installato una stele davanti alla sede in via Oglio.

L'impressione è che questa memoria dia fastidio a qualcuno.

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