Cronaca locale

Parisi, stop alle moschee (e ai blocchi del traffico)

Il manager archivia il piano della sinistra: "Questa non la considero una priorità". E dell'avversario dice: "La sinistra lo blocca"

Parisi, stop alle moschee (e ai blocchi del traffico)

Stop alla moschea. E basta con i blocchi del traffico. Musica per le orecchie del centrodestra le parole che Stefano Parisi ha dedicato ad alcuni dei temi più sentiti in città. Sulla creazione di nuovi luoghi di culto, il candidato sindaco del centrodestra è stato molto netto. E ha messo nero su bianco il suo «no». Lo ha fatto sulla pagina facebook del «comitato Parisi»: «La moschea a Milano non la considero una priorità», ha scritto. Quindi, parlando ai microfoni di «Radio 24», ha dimostrato di avere le idee molto chiare anche sul traffico: «Basta al populismo come l'idea dei biglietti gratis per tutti» ha detto, definendo «una presa in giro» la proposta, che in termini simili era stata avanzata dalla vicesindaco Francesca Balzani, allora candidata alle primarie del Pd. «Per risolvere il problema traffico e inquinamento - ha detto - bisogna incentivare la metro e migliorare servizio di superficie. Ma anche sviluppare lo sharing: la direzione è quella. Blocco del traffico e altre cose simili senza effetto non hanno senso, sono annunci populisti, il problema è di lungo periodo e ci vuole altro». Il giudizio sugli ultimi 5 anni di governo della città è chiaro: «Dopo questa giunta arancione - ha detto anche ieri Parisi - a Palazzo Marino troviamo i cassetti vuoti». La sfida è fra due ex city manager: «La macchina comunale - ha detto Parisi - va resa efficiente e per farlo bisogna conoscerla bene. Non faccio una gara con Sala su questo ma io ho una lunga esperienza, lui più breve». Ma è soprattutto sulle condizioni politiche della candidatura sua e di Giuseppe Sala che Parisi insiste: «Io - ha spiegato sempre a Radio 24 - ho un rapporto ottimo con il centrodestra che mi ha voluto e ha anche insistito. Per Sala il problema non è tanto ciò che pensa, anche perché pensiamo cose simili, ma che ha una sinistra radicale che lo blocca. Io sono molto più libero di lui nella realizzazione di una Milano nuova, mi sento completamente a mio agio e ho una grande spinta per riconquistare la fiducia persa in questi anni di sinistra, facendo tornare il buon governo della città». La campagna sarà mirata su delusi e indecisi: «Bisogna riportare la gente a votare, i molti delusi, soprattutto nel campo del centrodestra». «Sicuramente - ha spiegato - c'è chi vuole votare il sindaco e non si riconosce nei partiti, ma questo succede da sempre. La campagna elettorale è un momento di costruzione dei contenuti», del coinvolgimento «di professionalità». Parisi si è detto convinto che il suo avversario sia «molto moderato», tanto che si sarebbe potuto candidare «con il centrodestra». «Però ha avuto un tale endorsement dal presidente del Consiglio, che credo si sia convinto» ha aggiunto.

«Penso che Sala la pensi come me su tutto o quasi - ha osservato Parisi - con la differenza che io sono più libero perché lui ha la sinistra radicale» che ha già bloccato iniziative di Pisapia «e continuerà a farlo».AlGia

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