Cronaca locale

"Pattuglie con ex agenti in aree e mezzi a rischio"

De Corato: la Regione è pronta a intervenire «Ronde» e telecamere, arriva la ricetta di Fdi

"Pattuglie con ex agenti in aree e mezzi a rischio"

Pattuglie con ex agenti di polizia e Carabinieri in congedo, nelle aree critiche per la criminalità e nei mezzi di trasporto a rischio. È il progetto cui sta lavorando la Regione, come ha anticipato ieri l'assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, nel corso di una tavola rotonda che il coordinamento milanese del suo partito, Fratelli d'Italia, ha dedicato al tema della sicurezza, al circolo «Salvadanè» di via De Amicis. «Intendiamo usare agenti e Carabinieri in pensione nelle aree e nei mezzi più a rischio della Lombardia» ha detto De Corato. Ed è stata, questa, una delle proposte emerse nel corso del convegno con cui uno dei due coordinatori cittadini, Riccardo Truppo, ha portato a ragionare di sicurezza in chiave milanese l'ex ministro della Difesa Ignazio La Russa e gran parte dello stato maggiore del partito.

Tema sentissimo, dunque, affrontato in un giorno particolare, all'indomani cioè della drammatica strage di Trieste, dove due poliziotti sono stati uccisi in questura. , Gli interventi di militanti e dirigenti, sono partiti dunque con una tromba che ha intonato il «silenzio». Tutti col pensiero rivolto a Trieste, con la consapevolezza che il dramma del capoluogo giuliano, particolarmente doloroso per l'esito, purtroppo non arriva come un caso isolato. Si avverte anche a Milano una generale sensazione di insicurezza, e una corrispondente richiesta di nuove soluzioni e risposte, anche tecnologiche, in materia. Altra «ricetta» di Fdi sono le «pattuglie per la rieducazione civica» sperimentate proprio per iniziativa di Truppo in Zona 2.

Fra le testimonianze, quella di Massimiliano Pirola, segretario provinciale del Sap, il principale sindacato delle forze di polizia: «Se non siamo sicuri come possiamo garantire la sicurezza?» ha chiesto, parlando de i problemi di equipaggiamento e dotazione degli agenti, fra cui quello delle famose «cinghie» di sicurezza delle armi che sarebbero fra gli elementi alla base della tragedia triestina. «Metà di noi hanno il vecchio cinturone - ha detto - e dove prima uscivano due auto con tre agenti e un camper, ora se va bene va fuori un'auto con due». L'elenco delle innegabili frustrazioni cui è sottoposto il lavoro degli agenti è proseguito con gli straordinari non pagati, o con i soli due taser attivi in tutta la città.

Altrettanto allarmanti le testimonianze arrivate dal mondo del volontariato, con Maurizio Gussoni della Croce rossa che ha raccontato di volontari esasperati e impauriti, una condizione simile a quella degli addetti Atm, sottoposti alla costante minaccia di aggressioni violente, nella metro e non solo.

«Propaganda» la parola è risuonata nella sala come un atto di accusa rivolto alle istituzioni che dovrebbe fare di più, e non lo fanno. Alla sinistra, ovviamente, Ignazio La Russa ha addebitato una perniciosa, ideologica sottovalutazione del tema sicurezza. «È vergognoso che le forze dell'ordine siano sottopagate e vilipese - ha detto Andrea Mascaretti, consigliere comunale di Fdi - mentre la fiducia in loro è fondamentale». Stefano Maullu, ex eurodeputato, ha insistito sulle dotazioni tecnologiche degli agenti. Il deputato Marco Osnato ha ricostruito lo scientifico smantellamento - da parte della sinistra - delle innovazioni portate dal centrodestra, in Italia e a Milano: la missione «Strade sicure» e il nucleo per gli sgomberi in flagranza degli abusivi. Risultato? «Abusivi aumentati da 1.800 a 3.800». Pd bocciato senza appello, anche per le scelte su moschee e migranti, più volte è stato ricordato che il capo della Polizia ha attestato come un reato su tre ormai coinvolga gli stranieri.

La sinistra è considerata una sorta di disastro da Fdi, che a Milano vuole costruire subito un'alternativa al sindaco Beppe Sala. Ma critiche sono arrivate anche all'esperienza del governo gialloverde e qualche appunto anche all'ormai ex ministro Matteo Salvini.

Di delusione ha parlato la coordinatrice regionale Daniela Santanchè, che ha visto nella mancata apertura di «hot spot» in Libia un'occasione persa, oltre a rilevare il paradosso degli ex terroristi beneficiari del reddito di cittadinanza.

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