Cronaca locale

Pedemontana atto primo Maroni: «La faremo tutta»

Inaugurato il tratto di 15 chilometri da Cassano Magnago a Lomazzo E a luglio ne sarà consegnato un secondo che arriverà fino a Dalmine

Da Cassano Magnago a Lomazzo. La Pedemontana va. Un pezzo dopo l'altro, anche se per vedere completata la bretella che dovrebbe togliere un bel po' di traffico a Brianza e tangenziali si dovrà aspettare ancora qualche anno, almeno fino al 2020. Pero, dopo l'inaugurazione dei 5 chilometri della tangenzialina di Varese, ieri è toccato a un nuovo tratto di 15 chilometri. «La Pedemontana è un sogno - ha spiegato il governatore Roberto Maroni - Mio nonno cinquant'anni fa, mi diceva “Vedrai, fra qualche anno di qui passerà la Pedemontana”. Sono passati cinquant'anni e ci stiamo riuscendo». Ieri la tratta A che collega A8 e A9, l'autostrada per Varese e quella per Como.

«Sabato abbiamo aperto al traffico la prima tratta, la tangenziale di Varese - continua Maroni - ora apriamo la seconda: è solo il primo tratto che arriverà fino a Dalmine. Poi a luglio la tratta B1 che è la prosecuzione di questa e poi le altre. Era previsto, negli anni passati, un piano per arrivare a mettere tutto in esercizio entro il 2018, andremo in là di un paio di anni perché ci sono state mille difficoltà, però io la voglio fare tutta e sarà fatta tutta, poi anche la Tangenziale di Como e tutta la Teem. È un impegno straordinario della Regione, abbiamo superato mille difficoltà di carattere finanziario e ambientale. C'è sempre chi protesta, ovviamente, però io sono convinto che serve: è un'opera straordinaria e un sogno che comincia a realizzarsi». Per la Regione la Pedemontana è un'infrastruttura strategica e l'obiettivo di completarla è stato uno dei punti anche della campagna elettorale di Maroni.

Così da ieri l'autostrada Pedemontana collega Cassano Magnago a Lomazzo, la provincia di Varese con quella di Como. Conversando con i giornalisti presenti all'inaugurazione, il governatore ha dato ragione ai sindaci che chiedono opere compensative: «Queste opere - ha risposto - ci sono e gli amministratori del territorio fanno bene a chiederle. C'è l'impegno a realizzarle tutte, perché questa infrastruttura nasca nel pieno rispetto dell'ambiente». Maroni ha ricordato anche che la Regione ha preso l'impegno che almeno per tutta la durata di Expo su questa strada non sarà previsto il pagamento del pedaggio. Il completamento di tutta la Pedemontana che dovrà raggiungere la Milano-Venezia a Dalmine è atteso per il 2018 o il 2020. «La fine dei lavori era stata prevista per il 2017, ma ci sono stati dei ritardi e si andrà un po' oltre il 2018. Il che mi obbligherà - ha concluso con una battuta - a ricandidarmi per un secondo mandato alla presidenza della Regione». Ma alla festa per la presentazione di questo primo tratto di Pedemontana c'è stato anche qualche mugugno. «Una doppia inaugurazione a distanza di due giorni per il solo primo tratto è francamente eccessiva. Noi saremo soddisfatti solo quando la Pedemontana sarà completata - spiega Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd e consigliere regionale espressione proprio del territorio varesino - La Pedemontana deve arrivare in provincia di Bergamo: se si ferma nel cuore della Brianza non serve a niente, anzi non fa altro che scaricare il traffico su quell'area della Lombardia già congestionata». Alfieri ricorda anche la necessità di attivare subito le compensazioni ambientali promesse alle comunità locali di quei territori che hanno sopportato in questi anni notevoli disagi e che non hanno ancora visto alcun beneficio. «Il governo - conclude il segretario Pd - ha fatto la sua parte e anche di più con la defiscalizzazione: ora la Regione deve garantire le condizioni per il completamento dell'opera». Per l'assessore Alessandro Sorte si è trattato di «una giornata storica».

Perché questa è una strada che collegherà le province di Varese, Como, Milano, Monza e Brianza e Bergamo: una tappa decisiva per accorciare le distanze fra i nostri territori e rendere più competitiva tutta la Lombardia».

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