Cronaca locale

Periferie da valorizzare però stangano le feste Via Feltre cancella la sua

Per l'evento chiesti 12mila euro per pagare suolo e vigili per il servizio anti terrorismo

Michelangelo Bonessa

La festa di via Feltre è morta sul nascere. Un evento che doveva rivitalizzare le periferie spesso citate dall'Amministrazione Sala viene cancellato proprio per le richieste eccessive di Palazzo Marino. Tasse e contributi che, inoltre, sono fissati da un regolamento mai approvato dal Consiglio comunale. Dopo il tentativo di riformarlo due anni fa infatti il Comune non se ne è dotato di uno nuovo, ma nel frattempo non utilizza quello vecchio.

Edoardo Smith, uno degli storici organizzatori di feste di via a Milano, fa i conti sconsolato: «Mi hanno chiesto 12mila euro di spese varie per una manifestazione da 40 bancarelle, mi spiegate con il periodo economico che stiamo vivendo come dovrei fare a trovarli? - si sfoga - e di questi 4mila erano solo per la Polizia locale perché mi hanno detto che deve fare anche servizio antiterrorismo, ma è davvero una competenza dei vigili?». Le nuove regole picchiano duro con le gabelle, fino all'anno scorso le richieste erano circa la metà, perché puntano a incentivare la caratterizzazione culturale di questi eventi. Si parlava di un 70 per cento per gli stand «culturali» contro un 30 riservata al commerciale, ma secondo gli operatori sono percentuali troppo sbilanciate. E senza commercianti che possano pagare sarà difficile che si organizzino altre manifestazioni. Ormai gli impegni imposti sono troppi, tanto che Smith ha deciso che preferisce pagare le penali, in tutto 3500 euro, invece di rischiare tutti i 12mila complessivi. E per la zona di piazza Udine e le tanto citate periferie si chiude un'altra opportunità.

Massimiliano Bastoni, consigliere comunale leghista, contesta il comportamento del Comune: «Intanto bisogna capire che guadagnare non è un reato, nè tanto meno avere un'attività commerciale - comincia - poi anche perché l'Amministrazione stia utilizzando queste regole e non si sia più dotata di un regolamento proprio, per chiarire questo e altri aspetti della gestione di questo settore su cui sono volate parole pesanti chiederò una riunione congiunta delle commissioni Commercio e Antimafia».

Le norme seguite dagli uffici comunali sarebbero, questa la risposta che filtra da Palazzo Marino, in linea con una legge regionale in materia, però sembra che non siano uguali per tutti: «Vorremmo comprendere perché queste regole sembrano valere solo per la festa di via Feltre e non per altre dello stesso genere - attacca Rita Cosenza, consigliere di municipio in quota Lega - e se esistono delle tabelle precise e, valide per tutti, per i costi che devono sobbarcarsi le associazioni».

Si torna dunque a parlare delle feste in strada dopo che già tre anni fa si erano sollevati incongruenze su chi le gestisce sia dentro che fuori le istituzioni.

E oggi si ricomincia, forse proprio perchè il piatto è ricco: il business delle feste di via e del mercatino di Natale, secondo una stima del Comune, vale 1,2 milioni di euro all'anno.

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