Cronaca locale

Il pg Alfonso verso il pensionamento Adesso si aspetta una «toga di pace»

Il giudice spesso in contrasto con la Procura. Toto nomine al via

Parte la corsa al vertice della Procura generale di Milano: un avvicendamento che potrebbe segnare la fine della fase di scontro frontale che ha segnato negli ultimi anni la vita interna del Palazzo di giustizia, con il Procuratore generale Roberto Alfonso ripetutamente in rotta di collisione con la Procura della Repubblica, cui ha sottratto una serie di inchieste delicate (prima tra tutte quella sul sindaco Beppe Sala) che accusava i colleghi di gestire in modo troppo morbido.

Una dialettica anche forte tra la Procura e la Procura generale (cui spetta vigilare sui comportamenti della prima) è fisiologica, ma è un dato di fatto che in questi anni la Procura abbia mal sopportato le ingerenze di Alfonso nelle sue scelte. In febbraio Alfonso andrà in pensione, e la speranza della Procura è che al suo posto arrivi un capo più affine culturalmente all'ambiente milanese.

E l'elenco degli aspiranti al posto - recentemente messo a bando dal Consiglio superiore della magistratura - dice che ci sono concrete possibilità che questo avvenga, perché a concorrere per la carica ci sono anche toghe che hanno lavorato a lungo proprio nella Procura milanese e che difficilmente proseguirebbero nel clima di contrapposizione frontale vissuto in questi anni. L'arrivo di un «papa straniero», ovvero di un magistrato proveniente da fuori Milano come fu Alfonso, lascerebbe invece alla Procura il timore di continuare a restare sotto tiro.

Degli undici magistrati che hanno avanzato la loro candidatura, quattro hanno calcato a lungo i corridoi del quarto piano del tribunale, tutti in veste di pubblici ministeri: si tratta di Fabio Napoleone, il pm della Duomo connection e del caso Telecom, di Roberto Aniello, a lungo pm antimafia, di Luigi Orsi, specialista in reati economico-finanziari, e di Nicola Piacente, che affiancò spesso Armando Spataro nelle inchieste antiterrorismo. Si tratta di figure di diverso orientamento, ma che potrebbero tutte portare a una pacificazione dei rapporti tra le due Procure. Ma per centrare l'obiettivo dovranno superare concorrenze agguerrite, a partire da quella di Francesco Lo Voi, attuale procuratore della Repubblica di Palermo (che però è in corsa anche per Roma), o di un altro big come Cuno Tarfusser, che dopo avere diretto la Procura di Bolzano ha ricoperto un incarico di prestigio come giudice alla Corte internazionale dell'Aja. Robusti titoli vantano anche il procuratore di Ravenna Alessandro Mancini e quello di Teramo Antonio Guerriero. E c'è anche la candidatura di quella che sarebbe la prima donna a dirigere la Procura generale, l'attuale pg di Cagliari Francesca Nanni.

LF

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