Cronaca locale

Più abbonamenti di Inter e Milan

Eccellenti i dati dall'inizio 2016: gli under 26 rappresentano il 35% del totale

Viviana Persiani

A inizio di questo 2016, la stampa ha sottolineato come, per la prima volta, un teatro milanese, nella fattispecie il Piccolo, avesse totalizzato un numero di abbonamenti numericamente superiore a quelli di Milan e Inter.

Non solo: ben il 35% dei sottoscrittori era composto da giovani sotto i 26 anni. Due dati interessanti che vanno presi non come verità assolute (il teatro non ha soppiantato il calcio, ovviamente), ma indicativi dell'affetto con il quale il pubblico milanese segua i cartelloni teatrali. Soprattutto, fa ben sperare la consistente percentuale che riguarda il pubblico giovanile.

Sapere che uno spettatore su tre ha meno di 26 anni significa che questa arte ha ancora davanti a sé un futuro, se non proprio garantito, almeno rassicurante.

Con queste premesse, la nuova stagione di spettacoli che in questi giorni è cominciata si porta in dote una grande aspettativa. Il pubblico ha risposto in maniera così importante perché, fino a ieri, ha avuto proposte culturalmente appetibili, interessanti, stimolanti. Aggiungeremmo varie, che è poi uno dei punti di forza dei nostri direttori artistici, capaci di allestire cartelloni «a misura di ogni spettatore», senza tradire la storia e lo spirito della sala rappresentata.

Ebbene, dando uno sguardo ai vari programmi e seguendo le diverse presentazioni effettuate nell'ultimo periodo, possiamo rassicurare i nostri lettori: anche questo 2016-17 si presenta al via ricco di appuntamenti suggestivi, di titoli «da non perdere», di nomi importanti presi a prestito da cinema e televisione, di proposte che definiremmo intelligenti perché fatte apposta per stimolare arricchimento intellettuale e anche dibattito.

In questo Focus, tradizionale appuntamento che Il Giornale offre ai suoi lettori, troverete sintetizzate quattro stagioni di alcuni dei teatri più rappresentativi del palcoscenico meneghino.

Leggendole, vi renderete conto di quale meraviglioso tesoro culturale, ogni anno, venga condiviso con i milanesi. Si rimane sorpresi, ma fino a un certo punto, della qualità di un'offerta che fa di Milano una delle piazze mondiali più prestigiose per ciò che concerne il teatro.

É chiaro che non sono tutte rose e fiori. La crisi non ha mollato la sua morsa e garantire proposte come quelle riportate in queste pagine, dovendo fare i conti con il budget, è impresa titanica per chi è chiamato a gestire queste realtà.

Eppure, come un miracolo, ogni inizio anno scopri che, volendo, ogni sera, Capodanno compreso, uno potrebbe godersi uno spettacolo dal vivo (la grande magia che nessuna altra forma artistica riesce a riprodurre), spaziando tra genere comico, commedia, dramma, musical, fiaba, classico, giallo e via dicendo.

Senza trascurare che le sale offrono, accanto ai cartelloni tradizionali, anche delle proposte appositamente pensate per i più piccoli, perché il teatro è come l'amore: non ha età.

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