Cronaca locale

Piatti d'antan a 2 euro e 50: addio Albero Fiorito

Cessa l'attività l'osteria della famiglia Riet. Tristezza dei clienti: "Antidoto alla solitudine"

Piatti d'antan a 2 euro e 50: addio Albero Fiorito

«Oggi siamo chiusi e domani non riapriamo più»: la signora Pinuccia risponde al telefono alle sette di una domenica sera diversa da tutte le altre. Per cinquant'anni i suoi genitori, e poi lei e suo fratello Gianni, hanno fatto uno dei mestieri più belli e faticosi del mondo: hanno dato da mangiare alla gente. Lo hanno fatto bene e a prezzi umani, in un locale che per molti era diventato una seconda casa. Si chiamava L'Albero Fiorito, ed era difficile arrivarci per caso, perché stava in via Pellizzone, una strada di poco traffico alle spalle di piazzale Susa. Ma quell'indirizzo è stato per decenni una isola umana nella città del fast food e degli chef stellati.

Tovaglie di plastica a quadri, un vecchio cartello «Vietato sputare», il Refosco imbottigliato in casa. Adesso verrebbe voglia di chiedere alla signora Pinuccia con che cuore sabato abbia vergato a mano, come ogni giorno, il menu: sapendo che sarebbe stato l'ultimo, il foglio finale di un libro di migliaia di pagine. Li ha scelti come quelli di un giorno qualunque, i piatti dell'ultimo menu, o avrà versato dentro a ogni voce il peso di una storia che si chiudeva? I primi a due euro a mezzo, i secondi a quattro; le pesche al vino rosso, un euro e mezzo. La voce più commovente di tutte, forse il panino: trenta centesimi.

Le foto che i clienti postano sui social, come ricordi di un parente appena scomparso, sono quelle dell'eterna cucina popolare: le zuppe di cipolle, la lingua salmistrata con la salsa verde, il fegato con le cipolle. L'Albero andava avanti così dagli anni Sessanta, quando Ernesto e Maria Riet erano arrivati dal Friuli a Milano, portando con loro l'amore per le cose fatte bene. «Un antidoto alla solitudine, un rifugio del cuore, l'occasione per lanciarsi in accese discussioni o lasciarsi andare a grandi baldorie, senza però mai trasgredire le ferree regole di casa Riet»: così ieri la ricorda una degli avventori.

Nella città dove le insegne e gli arredi dei locali cambiano al ritmo del samba, mossi da affari facili e denaro sporco, l'Albero Fiorito sembrava esistere da sempre e dover durare in eterno, come il giro armonico di una ballata.

Invece basta, giù la cler, per una scelta che si intuisce meditata e dolorosa.

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