Cronaca locale

Piazza Fontana blindata Studenti e antagonisti preparano il solito caos

Piazza Fontana blindata Studenti e antagonisti preparano il solito caos

Enrico Silvestri

Con le nuove occupazioni di ieri, i licei Cremona e Manzoni, salgono a sette gli istituti occupati in vista di un dicembre di dure contestazioni. Anche perché domani ricorre il 12 dicembre, anniversario della strage di piazza Fontana, e collettivi studenteschi e centri sociali sfileranno per le strade di Milano. Un corteo che tradizionalmente ha quasi sempre creato problemi di ordine pubblico. Anche per un ritrovato accordo tra «Cantiere» e «Corsari» che hanno deciso di dividersi pacificamente la piazza. La manifestazione sarà poi replicata già sabato 15, giorno in cui morì in questura l'anarchico Giuseppe Pinelli, in circostanza mai completamente chiarite.
Continua così tra occupazioni e cortei l'autunno caldo di Milano che ha già avuto un prologo a novembre con due giornate di accesi tafferugli il 14 e 17 novembre. Nel corso della prima giornata di agitazione, gli studenti si erano picchiati con la polizia sia in corso Magenta, davanti alla sede della Unione europea, e alla stazione di porta Genova, causando una decina di contusi tra le forze dell'ordine. Replica tre giorni dopo in via Sarfatti quando il presidente del consiglio Mario Monti partecipò a un convegno alla Bocconi. Per tenerli lontani altri cinque agenti rimasero feriti. Altra tensione il 29 davanti all'Ata hotel di via don Sturzo per la prospetta, e poi annullata, presenza del ministro all'Istruzione Francesco Profumo. Quindi erano iniziato le occupazioni ai licei «Parini» e «Allende», all'artistico Brera, agli istituti «Frisi» e «Marie Curie», quasi tutti poi stati «liberati». Infine ancora contestazione dell'inaugurazione dell'anno accademico della Bicocca e alla prima della Scala.
Il tempo di tirare il fiato e siamo già alla settimana del 12 dicembre, ricorrenza particolarissima per la città e l'intero Paese. Quel giorno del 1969 una bomba scoppiò alla Banca dell'Agricoltura uccidendo 17 persone e ferendone parecchie decine. L'anarchico Giuseppe Pinelli finì subito in questura e il 15 dicembre morì cadendo da finestra del quarto piano. Una ferita mai completamente sanata, occasione di manifestazioni e cortei spesso finiti in violenti scontri di piazza.
Per preparare a dovere le due giornate, scandite da altrettante manifestazioni, gli antagonisti hanno occupato ieri altri due istituti superiori, il «Cremona» di viale Marche 71 e il «Manzoni» di via Orazio 3. Da qui partiranno per dare battaglia, forse non solo verbale. Al ricordo di quel tragico dicembre '69 vanno infatti a sommarsi le proteste per i tagli alla scuola. Proteste che dovrebbero vedere marciare compatti sia i disobbedienti del «Cantiere» che gli autonomi del gruppo «Corsari», finora divisi da feroce competizione, spesso sfociata in violenti risse. Nelle scorse settimane i capetti dei due gruppi si sono incontrati per stabilire una tregua. Dunque mai più zuffe in piazza, casomai si sfila in cortei separati, e congelamento dello «status quo ante» nelle diverse scuole. Ognuno si tiene quella che sta già controllando senza tentare incursioni nell'orticello dell'altro.

Buon per loro ovviamente, molto meno per l'ordine pubblico milanese.

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