Cronaca locale

Al Piccolo la grande soirée dei «Premi Ubu»

Il massimo riconoscimento andrà a registi, attori, scenografi, spettacoli e costumi

Antonio Bozzo

Stasera vengono assegnati i Premi Ubu 2019, al Piccolo Teatro Melato, ore 20.30 precise. L'ingresso è libero, i nomi dei vincitori saranno diffusi anche in diretta su Rai Radio 3 e 13 gruppi di ascolto potranno commentare in Rete con l'hashtag #premiubu2019. Come forse non tutti sanno, i riconoscimenti - sorta di Oscar o Festival di Sanremo, tanto sono ambiti e carichi di prestigio - vanno al meglio del mondo teatrale. Toccano a registi, attori, scenografi, spettacoli, costumi, drammaturgie, musiche e così via, per 17 diverse categorie. Vengono decisi da una giuria di 64 esperti, tra critici e studiosi. Stasera, a celebrare il rito - di questo si tratta - alla 42esima edizione saranno Graziano Graziani (conduttore radiofonico) e Cinzia Spanò (attrice). Interverrà dal vivo la musicista R.Y.F. (Francesca Morello) e nella serata sarà annunciato anche il Premio Franco Quadri 2019, transnazionale e attribuito a un maestro della creazione contemporanea, non solo teatrale. Non conosciamo, mentre scriviamo, i nomi dei vincitori, ma in lizza ci sono Antonio Latella, Massimo Popolizio, Lisa Ferlazzo Natoli, Fabiana Iacozzilli e Deflorian/Tagliarini; autori e interpreti di danza come Michele Di Stefano, Roberto Castello e la coppia Sieni/Cuticchio; tra i registi Valter Malosti. Concorrono come migliore attrice Maria Paiato, Milvia Marigliano e Licia Lanera; come miglior attore Michelangelo Dalisi, Lino Musella e Popolizio; tra gli stranieri l'uruguaiano Sergio Blanco, l'ungherese Kornél Mundruczó, lo svizzero Milo Rau. In ventuno ritireranno la coppa. Il Premio, fondato da Franco Quadri nel 1977, porta nel nome l'omaggio a «Ubu roi», spettacolo che debuttò a Parigi nel 1896 e rese famoso l'autore Alfred Jarry, fondatore della Patafisica, «scienza delle soluzioni immaginarie» verso la quale surrealisti e avanguardie artistiche e letterarie del Novecento hanno più di un debito. Tra i primi premiati vi furono Luca Ronconi, Gae Aulenti, Carmelo Bene, Nanni Moretti e Luis Buñuel, perché allora gli Ubu non erano limitati soltanto al teatro. Franco Quadri - critico, traduttore di Samuel Beckett, editore e organizzatore culturale - nello stesso periodo cominciò a pubblicare l'annuario chiamato «Patalogo». Evidente il richiamo alla patafisica, ma ci si potrebbe vedere anche un riferimento alla «patologia» inerente alla società dello spettacolo, allora ben descritta dai situazionisti e loro imitatori. Il «Patalogo» trattava, in centinaia di pagine che ospitavano firme illustri, anche di cinema, musica, televisione, fotoromanzi e «trivia», nome elegante del gossip.

Ecco, seguire il rito dei premi stasera significa anche ripercorrere avventure culturali come questa di Quadri, e Dio sa quanto ve ne sia bisogno.

Commenti