Cronaca locale

"Via Pisani, spaccio e rapine", ma le multe le fanno ai negozi

Portici invasi: locali e residenti sempre più esasperati, "controlli a raffica per le attività, ma davanti il caos"

"Via Pisani, spaccio e rapine", ma le multe le fanno ai negozi

I portici di via Vittor Pisani trasformati in centro di accoglienza a cielo aperto. Occupati ininterrottamente, di giorno diventano teatro di presenze moleste e traffici sospetti, di notte sono ridotti a ospitare bivacchi e clochard.

Ma il Comune rivolge le sue attenzioni solo ai negozianti, che da un lato subiscono i danni di un degrado che pare inarrestabile, dall'altro si trovano a pagare sanzioni per le irregolarità che il Comune riscontra nel tentativo di mettere al riparo le attività commerciali. Questa la situazione che viene denunciata, dopo che uno studio legale che rappresenta un condominio di via Pisani-via Torriani ha scritto a Comune, questore e prefetto, chiedendo interventi risolutivi, in mancanza dei quali - ha annunciato - provvederà a chiudere i portici, che ha verificato essere parte della proprietà condominiale.

La situazione è esplosiva, e se ieri l'assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ha fatto sapere di sostenere l'iniziativa di chi abita e lavora in via Pisani, oggi anche Forza Italia interviene, con il consigliere comunale Fabrizio De Pasquale, non meno determinato nell'incalzare il sindaco. «Tutti i portici da Vittor Pisani a Stazione Centrale - spiega - sono da mesi un campo profughi e ricovero di molti clochard. Sala aveva promesso che la zona sarebbe rinata grazie alla movida. Invece il Comune invece manda i vigili a multare i commercianti che vogliono tener puliti i dehor e lascia che la sera la zona diventi un ghetto». «Sempre più burocrazia sempre meno sicurezza» conclude.

E in effetti, il titolare di un'importante attività commerciale della zona riferisce di aver ricevuto due verbali, uno dei quali da 3mila euro, e racconta di come commercianti e ristoratori della via abbiano cercato, in questi mesi, di chiudere in qualche modo l'accesso agli spazi occupati dai locali, perché «vanno dentro a dormire o mangiare o peggio a espletare i loro bisogni fisiologici». «Il punto - spiega - è che i dehor devono restare aperti e qualcuno ha provato a utilizzare le porte scorrevoli». Il tentativo è stato sanzionato.

Agli occhi dei commercianti, dunque, a questa situazione di oggettivo degrado e di asserita impotenza delle istituzioni fa da contraltare una occhiuta attenzione per le attività di chi lavora: «Ogni due per tre abbiamo controlli. Dietro al bancone bisogna tenere guanti e capellino, e pochi lo fanno. Scattano le multe ma sembra un tiro al piccione. E intanto davanti abbiamo gente che fa di tutto, che sporca, che spaccia, ed è pericoloso passare. Io sono stato oggetto di un tentativo di rapina, lo stesso mia moglie e due miei dipendenti. Ed è accaduto alle 19. Questa situazione va avanti da tempo - prosegue - ma ora non è più sopportabile fra quello che chiede l'elemosina in modo aggressivo, quello che fa la rapina o lo scippo.

E ormai è un accampamento».

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