Cronaca locale

Plastic free? "Portate gli usa e getta"

Sala fa foto con le borracce. Ma alle famiglie chiedono di fornire bicchieri di plastica

Plastic free? "Portate gli usa e getta"

Predicare bene e razzolare male. È un classico dell'ideologia. E rischia di valere anche per le battaglie ambientaliste, che stanno tornando in gran voga insieme alle fosche previsioni sul mondo, che sarebbe ovviamente sul punto di implodere a causa dell'uomo.
Priorità massima della sinistra, oggi, è la lotta alla plastica, e non poteva certo sottrarsi il sindaco Beppe Sala, che nel primo giorno di scuola è andato a consegnare ai bambini delle elementari delle borracce che servono ovviamente a soppiantare l'odiata plastica. Quel gesto, condiviso con il cantante Marco Mengoni e ampiamente pubblicizzato, era oltretutto inserito in una serie di gesti simili, per esempio una estate sforzesca interamente «plastic free».
È davvero così? Certo, la coerenza integrale non è di questo mondo, ma basta andare a vedere cosa accade nelle scuole per verificare che non è tutto «plastic free» quel che luccica.

Nelle scuole per esempio, le famiglie vengono invitate a portare bicchieri «usa e getta» e fazzoletti di carta e salviette altrettanto usa e getta. «Ipocrisia verde - attacca l'assessore alla Scuola di Zona 9, Deborah Giovanati - Non so come altro chiamarla quella del sindaco e della sua giunta. Da una parte distribuisce borracce, con grande operazione mediatica, tutto a spese dei contribuenti, dall'altra costringe le famiglie delle materne comunali a portare pacchi di bicchieri di plastica, diversamente dagli altri anni». «Mi sembra - conclude - lo stesso atteggiamento sul tema smog, si costringono i cittadini con le macchine diesel a cambiarle, ma poi sappiamo che la maggior parte degli edifici comunali ha riscaldamenti obsoleti una delle cause di innalzamento di Pm10 nella stagione invernale». «Se il sindaco vuole dare il buon esempio, parta da se stesso» conclude.

E anche la collega assessore del Municipio 5, Silvia Soresina, evidenzia incongruenze e macroscopiche ipocrisie nell'iniziativa del sindaco: «Gesto apprezzato da tutti - dice - ma ci sono un po' di ma. Intanto come Municipio avevo chiesto ad MM la distribuzione di borracce molto prima che lo facesse il sindaco ma non ho avuto la stessa solerte risposta di MM. Inoltre - precisa - mancano ancora un po' di borracce, spero che rimedino in fretta».

Soresina avanza anche dei dubbi sull'aspetto igienico di questa innovazione, ma è soprattutto la scarsa coerenza a far riflettere. «Oltre a gesti di comunicazione - spiega - bisognerebbe risolvere i problemi che costringono una scuola a utilizzare tutti i giorni 300 bottigliette di plastica per il pranzo. Perché alla scuola di via Palmieri è da molto che il soffitto del refettorio si sbriciola e quindi non viene servita l'acqua nelle brocche, si utilizzano ogni giorno 300 bottigliette di plastica fornite da Milano Ristorazione. Questa Municipalizzata avrebbe l'onere di sistemare il soffitto del refettorio e il periodo ideale sarebbe stato l'estate. Ebbene, il soffitto è rimasto uguale ma borracce per tutti». L'assessore fa il conto: sono 60mila l'anno. «Io la chiamerei ipocrisia - incalza l'assessora Soresina - Decidete voi come definire questa iniziative».

E il capogruppo di Fi Fabrizio De Pasquale, tira le fila di questo discorso: «A Milano, che vuole essere una capitale che guarda al futuro, abbiamo ottime università, ma anche scuole primarie abbandonate, con una manutenzione perennemente in ritardo. Le varie richieste delle scuole sono soddisfatte in tempo medio due anni, e se si guarda agli interventi straordinari la lentezza è anche più inquietante». «Il problema - sottolinea De Pasquale - è la lentezza che c'è fra la decisione e la realizzazione. C'è un imbuto, non solo un problema di finanziamenti, il punto è la scarsità delle risorse umane dedicate a progettazione a appalti». «Noi - prosegue De Pasquale - abbiamo fato delle proposte: incrementare questo personale, destinare gli oneri interamente alla riqualificazione di questo patrimonio edilizio, prevedere nuove scuole a carico dei privati, nella progettazione di nuovi quartieri, per rinnovare un patrimonio così grande, e infine coinvolgere i municipi». Si parla di 530 scuole, pochissime delle quali vengono ristrutturate.

«Il piano di Renzi - conclude - è stato una goccia nel mare».

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