Cronaca locale

la polemica

Il tribunale sospende l'assegnazione di un bando per uno dei luoghi di culto Il sindaco evita una grana di fine mandato. Il centrodestra: «Bloccare tutto»

Forse saranno i giudici a togliere il Comune dall'imbarazzo. Il Tar ha accolto due giorni fa la richiesta di sospensione presentata dall'associazione islamica Bangladesh contro il bando del Comune che ha assegnato tre aree pubbliche a luoghi di culto. L'ex Palasharp è stato vinto dal Caim per costruire una moschea, un terreno a Rogoredo alla chiesa evangelica. Gli ex bagni pubblici di via Esterle sono stati aggiudicati in via provvisoria ad agosto all'associazione islamica Bangladesh, aderente al Caim, ma l'assegnazione è rimasta a lungo in bilico. A metà settembre, la sigla è stata sorpassata dalla seconda classificata, la Casa della cultura islamica, considerata di area più moderata. La motivazione ufficiale: l'associazione Bagladesh aveva un contenzioso già aperto con il Comune, e non poteva partecipare al bando. Il Tar non sembra dell'idea, intanto ha accolto la sospensiva e al momento dell'udienza entrerà nel merito. Lo stop riguarda solo via Esterle, non le altre aree, ma a questo punto è più che probabile che il Comune attenderà la sentenza, senza avventurarsi nell'assegnazione dell'ex Palasharp che pure è a rischio ricorsi. E poichè siamo di fatto nel semestre di fine mandato, il «pacchetto moschee» - paradossalmente per via di una lite giudiziaria tra imam - rischia di essere consegnato da Giuliano Pisapia al prossimo sindaco. E con un certo sollievo. Il centrodestra è convinto che quel bando vada bloccato anche senza l'intervento dei giudici: i quartieri protestano, esistono dubbi sulla sicurezza, acuiti dai tragici attentati a Parigi di venerdì.

«Le moschee a Milano incentivano il terrorismo? Se lo avessi detto io mi avrebbero arrestato dopo un quarto d'ora - ha affermato ieri davanti a Palazzo Marino il segretario della Lega Matteo Salvini commentando le parole del presidente della comunità ebraica -. Non tutto l'Islam è uguale ma un certo tipo di Islam è incompatibile con i valori di libertà, pace e democrazia a cui siamo abituati, e se c'è l'Islam buono celo dimostri con i fatti, al di là delle sfilate. Io vorrei sapere chi finanzia i luoghi di pseudo culto islamici. Se dietro ci sono forze oscurantiste, come il Qatar o l'Arabia Saudita, io non ti offro un centesimo e neanche mezzo metro quadro». Chiama «sfilate» ad esempio la presenza del Caim al presidio di solidarietà con il popolo francese ieri in piazza Fontana. Del coordinamento fa parte anche il centro culturale di viale Jenner, già finito al centro di inchieste anti-terrorismo. Il Caim, le parole del portavoce Davide Piccardo, «partecipa per esprimere la più ferma condanna della comunità islamica milanese e per portare cordoglio e solidarietà ai francesi».

Il coordinatore di Forza Italia Fabio Altitonante rimarca che è «il caso di rivalutare le scelte fatte negli ultimi 4 anni da chi governa la città. Anche la tolleranza, quando è estrema e non controllata, purtroppo è pericolosa». Quel che accade in Europa e nel mondo, attacca il consigliere Fdi Riccardo De Corato, «gli attacchi dei terroristi islamici venerdì a Parigi, il povero ebreo accoltellato a Milano tre giorni fa, ci portano ad affermare con convinzione, come facciamo da tempo, che nessuna nuova moschea dovrà sorgere a Milano». Fdi è in piazza tutto il weekend per raccogliere firme contro il piano di Pisapia,« già bocciato anche dal Tar per l'assegnazione di via Esterle». Il piano peraltro dovrebbe passare in aula per il cambio di destinazione d'uso delle aree, e in questo clima rischia di essere comunque sommerso da una valanga di emendamenti.

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