Cronaca locale

Pooh, ultimo live a Milano La città che li ha «adottati»

Oggi la band saluta i fan prima dello scioglimento Quando suonarono a sorpresa in piazza Duomo

Luca Testoni

Mezzo secolo di musica assieme. Una storia infinita quella dei Pooh, stasera al Mediolanum Forum di Assago per il loro terzultimo concerto in carriera di sempre (ma sarà vero?, ndr), in cui Milano ha sempre avuto un ruolo di primo piano.

Proprio 50 anni fa - correva infatti l'anno 1966 -, nella versione milanese del mitico Piper Club di Roma, aperto in Triennale con affaccio spettacolare sul Parco Sempione, fu sancito l'ingresso nella band (della formazione attuale faceva parte il solo Roby Facchinetti) di Riccardo Fogli, all'epoca rocker tenero e violento nelle fila dei toscani Slenders. Per la cronaca, l'ingresso fu ufficializzato nei camerini del club, al termine dei set dei due gruppi, entrambi ingaggiati da Leo Wachter, il promoter celebre per aver portato per la prima volta e unica volta in Italia i Beatles nel 1965.

Anni dopo, sul finire degli anni Novanta, approfittando della dismissione dei capannoni della vecchia major discografica Cgd, in zona Mecenate, Facchinetti & C. decisero di trasformare il tutto in quello che ribattezzarono - non senza enfasi - «Palazzo della musica», una sorta di mega «casa dei Pooh», in cui trovarono spazio tutte le attività della filiera musicale che servivano alla produzione di un album e il relativo indotto: dalla sala d'incisione iper-tecnologica all'archivio storico, passando per uffici, magazzini per strumenti, scenografie, palchi, Tir e tutte le strutture funzionali alla realizzazione dei loro sempre ambiziosissimi live (furono i primi ad utilizzare la tecnologia laser al mondo: lo sapevate?).

Per la cronaca, si trova a Milano, pardon nella confinante Rozzano, anche l'aula di musica «targata Pooh», inaugurata nella scuola media statale Luini-Falcone.Non si contano le esibizioni della band, una azienda tutt'oggi florida e che nei tempi d'oro probabilmente fatturava quanto il Liechtenstein, per dirla con i cronisti degli anni Ottanta. Con una predilezione per piazza Duomo. Per esempio, c'è ancora chi evoca i 100 mila spettatori della loro esibizione davanti al sagrato della cattedrale gotica nel settembre di 26 anni. Sempre all'ombra della Madonnina i Pooh hanno registrato i video per due canzoni: nel 1990 girarono la versione live del brano del 1973 «Io e te per altri giorni», pochi mesi fa; nell'aprile scorso, dopo un incontro alla libreria Mondadori, girarono a sorpresa il video-clip di «Chi fermerà la musica», storico brano del 1981 riarrangiato a cinque voci. Già, perchè per rendere unico e indimenticabile il «reunion tour», i superstiti, Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian hanno richiamato alla base Stefano D'Orazio e Riccardo Fogli.

Senza dimenticare i mega happening di San Siro (l'ultimo dei quali, nella scorsa estate, documentato in un triplo cd/dvd) e al Forum di Assago, teatro stasera del concerto di addio al pubblico milanese.

L'ultimo, grande e (inevitabilmente) nostalgico abbraccio finale della più longeva tra le band italiane.

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