Cronaca locale

Presa la gang che ha rubato 4000 auto

Almeno quattromila auto rubate e rivendute (intere o a pezzi) in cinque anni in giro per tutta la Lombardia, attraverso autofficine compiacenti. Una rete di rivenditori pronti ad puntare su Spagna e Marocco, dove la base italiana del «business» si sarebbe dovuta espandere, andando ad aumentare il giro di affari da circa un milione di euro l'anno.

E' questa l'attività smantellata dai carabinieri di Vimercate sotto la guida del capitano Marco D'Aleo, con un'indagine coordinata dalla Procura di Monza durata oltre tre mesi e che ha portato all'arresto di 24 persone per furto, ricettazione e riciclaggio. È iniziato tutto da un'intuizione, quella di chi ha l'occhio lungo di esperienza sul territorio, come un maresciallo di stazione. È stato lui, con il suo personale di Agrate Brianza, a cogliere nell'aumento di furti di auto nel comune monzese un qualcosa di anomalo, non solo per i numeri, ma anche per le tipologie di auto rubate: tutte utilitarie di media cilindrata. Le indagini allora si sono concentrate sui responsabili dei furti, due uomini di mezza età incensurati residenti ad Agrate, capaci di aprire un'auto e metterla in moto in 58 secondi utilizzando una centralina ed uno «spadino». Da lì, grazie a intercettazioni telefoniche e riprese video, i carabinieri hanno ricostruito il modus operandi del gruppo, di cui facevano parte meccanici e titolari di officine di otto province lombarde tra cui Milano, Monza, Lecco, Sondrio. Rubate le auto, quasi sempre su ordinazione, (ovvero un cliente che arrivava in officina chiedendo un pezzo di ricambio specifico a poco prezzo o un'auto intera), i malviventi provvedevano a smantellarla, ne caricavano i pezzi su un furgone e li portavano nell'officina a cui andavano consegnati.

Per ogni pezzo di auto l'incasso era di circa 400 euro, mentre un'auto diesel veniva rivenduta a 1400 contro gli 800 euro di una a benzina. «Le auto venivano cannibalizzate - spiega il Pm Alessandro Pepè - e le carcasse venivano poi abbandonate in campi nella periferia di Milan

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